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Gravina di Catania: “Il gioco negato”

Di Redazione |

Sono papà di due splendidi bimbi che frequentano le scuole elementari e materna del comprensorio scolastico Tomasi da Lampedusa sito in gravina di Catania. Sia io che mia moglie lavoriamo e siamo stati obbligati a scegliere il tempo prolungato. Questi anni di pandemia, hanno segnato sicuramente noi genitori, ma anche (soprattutto) i nostri piccoli. Li immagino li seduti, per diverse ore, con la mascherina, senza poter fare neanche ricreazione come si deve! Così quando il tempo lo permette (e per fortuna nella nostra terra baciata dal sole accade spesso) dopo la scuola ci fermiamo con gli altri genitori per far giocare i nostri figli, per concedergli qualche minuto di libertà, e vi assicuro che di forze ne hanno ancora tante. I più grandi giocano a rincorrersi, i piccoli preferiscono fare lo scivolo o le altalene. Nonostante non facessimo nulla di male, spesso venivamo redarguiti perché usavamo i giochini destinati all'uso durante l'orario scolastico. Qualche giorno fa l'amara sorpresa: i giochi chiusi e addirittura bloccati con un catenaccio. Il gesto mi è sembrato di una cattiveria e violenza assurda. Ma davvero il responsabile scolastico ha ordinato un simile provvedimento? Davvero c'è qualcuno che non capisce che i bambini hanno bisogno di sfogarsi? Chiedo alla dirigente di ripristinare al più presto la possibilità di usufruire dei giochi da parte dei nostri piccoli. Spero che anche il comune di Gravina di Catania si attivi per rimediare a questo atto di violazione al gioco dei nostri piccoli.

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