Notizie Locali


SEZIONI
Catania 19°

l'inchiesta

Le scatole cinesi dell’imprenditore per non pagare tasse e fornitori: il Tribunale sequestra 1,5 milioni

Attivo nel campo del commercio di animali e della macellazione tra le province di Messina e Catania

Di Redazione |

La Guardia di Finanza di Messina ha eseguito un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Messina, su richiesta della Procura Distrettuale messinese, nei confronti di un imprenditore di Santa Teresa di Riva, attivo nel settore della commercializzazione di animali vivi e della macellazione, nel versante ionico delle province di Messina e Catania.

Secondo gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina nell’arco temporale che va dalla fine degli anni novanta fino all’anno 2021, l’uomo avrebbe avuto “plurime condotte integranti” reati di falso, di ricettazione e di bancarotta fraudolenta. Una sistematica attività organizzata insomma di distrazione di capitali per mero arricchimento personale e reimpiego nella costituzione di altre società di comodo, con ingente danno per l’Erario oltreché pregiudizio per i fornitori.

Gli approfondimenti economici-patrimoniali condotti dalle Fiamme Gialle, estesi a tutto il nucleo familiare, hanno poi consentito di disvelare la disponibilità di beni in misura sproporzionata rispetto ai redditi leciti dichiarati, dimostrando una stretta correlazione temporale tra i comportamenti antisociali documentati e l’illecito arricchimento.

Il Tribunale ha così sequestrato cinque aziende, comprensivi dei relativi beni patrimoniali, 6 immobili, 2 autoveicoli e 26 rapporti finanziari, nella disponibilità diretta e indiretta dell’imprenditore, per un valore di stima pari a circa 1,5 milioni di euro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA