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LegaPro, Messina vittoria di cuore con la Juve Stabia

Di Salvatore Pernice |

La vittoria del cuore. Tre punti di platino per i peloritani che affossano la temibile Juve Stabia sbarcata a Messina per fare bottino pieno. Invece succede tutto il contrario e il Messina confeziona l’impresa con una prestazione impeccabile.Terreno pesante, fraseggi sconsigliati, si punta ai lanci lunghi, come in avvio quando Pozzebon imbecca in area Capua, ma il tiro sporco si spegne a lato.

Insiste il Messina e al 9′ un tiro cross di Grifoni sporca i guantoni di Russo. Si sveglia la Juve Stabia con l’ex Izzillo, ma Berardi abbranca nel pantano. E si svegliano anche i tifosi della Sud (striscione eloquente) che iniziano a sfoderare una serie di cori contro il presidente Stracuzzi che viene invitato a lasciare la società. La partita, invece, fa registrare al 25′ l’infortunio di Capua. Tocca a Nardini svestire la tuta e il centrocampista impiega appena tre minuti per regalare il vantaggio al Messina con un tap-in di collo pieno dal limite dell’area. Nulla da fare per il portiere stabiese. Esplode la gioia dei pochi supporter giallorossi, annichiliti quelli della Juve Stabia assiepati nel settore ospiti. E il Messina, che mette muscoli e cuore in campo, prova a far male ancora alla difesa campana. Madonia, poco dopo la mezz’ora, s’invola in area ma il tiro è preda del portiere campano.

E la Juve Stabia? Poco o nulla, tranne un cross velenoso in area, con la provvidenziale diagonale di De Vito che di testa leva il pallone a Cutolo sul secondo palo. Nel finale di primo tempo ci pensa l’arbitro ad accedere gli animi sugli spalti, cacciando il tecnico Lucarelli forse per una protesta sull’eccessivo extra time concesso dopo i 45′ regolamentare.

Nella ripresa poche emozioni. La Juve Stabia alza il baricetro, ma la difesa peloritana fa buona guardia rischiando poco. Per gli stabiesi è soprattutto Cutolo lo spauracchio. Due le vere occasioni capitate all’attaccante campano. Al 54′ con un colpo di testa parato a terra da Berardi e al minuto 85 con un piattone ravvicinato che trova ancora la provvidenziale parata di Berardi. E con il tecnico Lucarelli che come un leone in gabbia si dimena in gradinata, i cinque minuti di recupero diventano quasi un martirio, finchè arriva il triplice fischio liberatorio per una vittoria sofferta ma meritata.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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