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Pompiere ucciso a Savoca, la donna arrestata si candidò a sindaco di Mandanici

Di Redazione |

MESSINA – Fortunata Caminiti, 48 anni, arrestata per l’omicidio di Roberto Scipilliti, il vigile del fuoco prima scomparso e poi trovato morto a Savoca, nel 2009 si candidò a Sindaco di Mandanici (Messina) suo comune d’origine. La donna, a capo della lista Avvenire, prese tre voti. I candidati della lista non ottennero neanche un voto.

  Dopo l’arresto il 14 gennaio scorso insieme al compagno latitante Fabrizio Ceccio, Caminiti è stata rilasciata perchè nell’interrogatorio davanti al gip Eugenio Fiorentino, l’uomo si è assunto la responsabilità del possesso delle due pistole trovate nella Bmw su cui viaggiava la coppia. L’uomo è rimasto nel carcere di Messina mentre la donna era indagata solo per aver fornito false generalità ai carabinieri: ha sostenuto di chiamarsi Venusia Emanuela Romano e di abitare a Reggio Calabria.

Intanto proseguono le indagini sul delitto: «Stiamo facendo indagini a tutto campo – hanno detto i carabinieri – e stiamo cercando dei complici per questo omicidio. Una delle piste privilegiate è quella relativa ad alcune truffe, nelle quali, con ruoli diversi, erano coinvolti l’arrestata, Fortunata Caminiti, il compagno Fabrizio Ceccio, e la vittima il vigile del fuoco Roberto Scipilliti».

  Secondo gli investigatori quest’ultima potrebbe aver ucciso Caminiti per vecchi dissapori.  In un video reso noto dai carabinieri che indagano sull’omicidio del vigile del fuoco Roberto Scipilliti si vede il cassetto portaoggetti sotto al sedile della Panda noleggiata dall’indagata Fortunata Caminiti e usata per l’omicidio, pieno di sangue, forse misto ad acqua, in cui galleggia una penna. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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