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Giunta birmana a udienza Corte Onu sul genocidio Rohingya

Al posto di Suu Kyi, ora agli arresti

Di Redazione |

ROMA, 21 FEB – La Corte internazionale di giustizia con sede all’Aia riprende oggi le udienze sul presunto genocidio contro la minoranza Rohingya del Myanmar. Lo riporta il Guardian precisando che la giunta militare dovrebbe rappresentare il Paese al posto di Aung San Suu Kyi. A sollevare il dossier alla Corte internazionale di giustizia – in base al quale l’esercito del Myanmar avrebbe compiuto un genocidio – è stato il Gambia. La brutale repressione militare del 2017 ha costretto circa 700.000 Rohingya a fuggire oltre il confine nel vicino Bangladesh. Da allora gli investigatori delle Nazioni Unite hanno affermato che le operazioni dei militari sono state condotte con un “intento genocida”. In precedenza, Aung San Suu Kyi si era recata in tribunale per difendere il Myanmar dalle accuse di omicidio di massa, stupro e distruzione delle comunità musulmane Rohingya da parte dei militari. Ora la donna è detenuta per volere dei militari, che l’anno scorso hanno preso il potere con un colpo di stato e l’hanno accusata di una serie di presunti reati.

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