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Schiaffo dell’Onu a Mosca: via dal Consiglio diritti umani

Il voto in seguito alle «notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca» in Ucraina, a partire da Bucha

Di Redazione |

Nuovo schiaffo a Mosca sull'arena internazionale: l’assemblea generale dell’Onu ha approvato la sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani in seguito alle «notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca» in Ucraina, a partire da Bucha. La risoluzione, proposta dai Paesi occidentali, richiedeva la maggioranza dei due terzi dei Paesi votanti. Con la Russia hanno votato contro 23 paesi, tra cui la Cina (che ha criticato la «strumentalizzazione dei diritti umani"), Siria, Corea del nord, Iran, Cuba, Kazakistan, Bielorussia, ma anche Bolivia, Congo, Algeria, Eritrea, Etiopia, Mali e Nicaragua. Mentre altri 58 Paesi si sono astenuti, tra cui India, Pakistan, Brasile Sudafrica, Egitto, Senegal, Messico, Iraq e Giordania. 

Dall’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio, l'Assemblea Generale ha adottato due risoluzioni promosse dagli occidentali che hanno isolato il Cremlino di fronte al mondo intero: la prima (141 voti a favore) denuncia Mosca per l'aggressione, la seconda sulla situazione umanitaria (140 i sì). Nel frattempo ferve l’attività del Congresso americano. Il Senato ha rispolverato la "Lend lease Act", una legge usata durante la Seconda guerra mondiale contro Hitler, per poter accelerare l’invio di armamenti a Kiev. Una mossa che ha irritato il Cremlino, secondo cui la scelta di «imbottire l'Ucraina di armi non aiuta il progresso positivo dei colloqui russo-ucraini» e «avrà certamente un effetto ampiamente negativo».

Il Senato Usa ha anche approvato all’unanimità altri due provvedimenti contro la Russia, anticipati a marzo dal presidente americano Joe Biden con altrettante azioni esecutive. Il primo per sospendere i privilegi commerciali tra Stati Uniti e Russia (e Bielorussia), il secondo per ratificare il divieto sulle importazioni di petrolio, gnl e carbone russi. La Camera, dal canto suo, ha votato a stragrande maggioranza a favore di un’indagine sui crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina. La risoluzione, che rispecchia una simile approvata all’unanimità al Senato il mese scorso, è passato con 418 voti a favore e 6 contrari, tutti repubblicani. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA