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Sequestrati i beni a congiunti di Messina Denaro

Sequestrati i beni a congiunti di Messina Denaro

La Dia ha messo i sigilli a centinaia di migliaia di euro riconducibili ad Anna Patria e Vincenzo Panicola, sorella e cognato del boss latitante. Tutti e due si trovano già in carcere per associazione mafiosa.

Di Redazione |

Beni per una valore complessivo di diverse centinaia di migliaia di euro sono stati confiscati dalla Direzione investigativa antimafia Anna Patrizia Messina Denaro di 44 anni e al marito Vincenzo Panicola di 44 anni, rispettivamente sorella e cognato del boss latitante Matteo Messina Denaro. Tutti e due si trovano in carcere per associazione mafiosa. Il provvedimento riguarda beni aziendali ed i capitali sociali delle ditte Vieffegi service, Vieffegi impianti e Soropa costruzioni nonché un’azienda agricola intestata alla sorella del capo mafia, oltre ad alcuni rapporti bancari. Secondo gli investigatori attraverso la Vieffegi, Panicola prestava la sua attività di pulizia all’interno del Centro commerciale ‘Belicittà’ di Castelvetrano, appartenente al gruppo imprenditoriale 6Gdo dell’imprenditore Giuseppe Grigoli, condannato per concorso in associazione mafiosa e ritenuto prestanome del boss Matteo Messina Denaro. Vincenzo Panicola, figlio del defunto patriarca mafioso Vito, è detenuto perché ritenuto responsabile, insieme ad altri tra cui il cognato Matteo Messina Denaro, Filippo Guttadauro, Leonardo Bonafede e Franco Luppino, di associazione mafiosa quali componenti del mandamento mafioso di Castelvetrano. Anna Patrizia Messina Denaro, che secondo gli investigatori teneva i contatti col boss latitante e per conto del quale smistava i suoi ordini, è stata arrestata dalla Dia nel dicembre scorso, nel corso dell’operazione ‘Eden’, con l’accusa di estorsione aggravata dal favoreggiamento di cosa nostra.

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