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Torna a splendere l’ex sartoria dei Whitaker all’ospedale “Villa Sofia”

Torna a splendere l’ex sartoria dei Whitaker all’ospedale “Villa Sofia”

Restaurata la facciata dello storico edificio in stile liberty di fine ‘900 attribuita a Basile

Di Antonio Fiasconaro |

Era ora. Si direbbe. Torna a rivivere la suggestiva facciata liberty dell’ex sartoria dell’ospedale “Villa Sofia”. Nel corso di una cerimonia si è chiuso il cantiere per il restauro conservativo del prospetto, con le preziose parti lignee, dello storico edificio, realizzato nel 1894 ed attribuito alla vena progettuale di Ernesto Basile. A sancire la chiusura dei lavori che sono stati realizzati sotto la supervisione della Sovrintendenza ai Benu Culturali e realizzati dall’impresa Pellerito di Bagheria, è stato il direttore generale dell’azienda ospedali riuniti “Villa Sofia- Cervello” Gervasio Venuti. Il progetto di recupero è stato firmato dall’architetto Cesare Arangio per un costo di circa 100 mila euro.

Gli interventi, che hanno richiesto due mesi e mezzo di lavoro, hanno riguardato la pulitura, sostituzione e integrazione del manto di copertura, la coloritura del prospetto, deumidificazione delle murature, restauro degli infissi, rimozione delle superfetazioni, realizzazione delle colonne lignee mancanti, realizzazione di un’illuminazione artistica.

La palazzina era nata come portineria di quella che allora era la villa dei Whitaker, acquistata nel 1850 da Joseph Whitaker, gentiluomo inglese trasferitosi in Sicilia per affari, che succedette nella proprietà ai Marchesi di Mazzarino.

Nel 1953 Villa Sofia fu venduta dalla famiglia Whitaker alla Croce Rossa Italiana, diventando quindi ospedale e negli anni a seguire la palazzina, la cui superficie interna è di circa 80 metri quadrati fra piano terra e primo piano, fu utilizzata appunto come sartoria.

Al suo interno si confezionavano e si sarcivano, sino agli inizi degli anni 2000, camici e divise dei dipendenti dell’Ospedale. Negli ultimi anni è stata utilizzata come ufficio con deposito al piano terra e come alloggio per il cappellano al primo piano.

«Abbiamo restituito dignità e decoro – ha detto Venuti – ad un bene che fa parte della storia di Villa Sofia, testimonianza di un periodo di grandi fermenti artistici e culturali. Sarà nostro impegno prioritario assegnare a questo prezioso manufatto una destinazione consona al suo valore».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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