PALERMO – L’avvocato Luca Cianferoni, il difensore del boss mafioso Totò Riina, ha chiesto oggi alla Corte d’assise di Palermo, nel corso dell’udienza del processo per la trattativa Stato-mafia, di ampliare l’articolato del capitolato di prova ammesso dai giudici, per esaminare il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che il prossimo 28 ottobre testimonierà al dibattimento. In questo modo, la difesa del capomafia chiede di esaminare il Capo dello Stato nell’udienza di martedì al Quirinale. Cianferoni chiede, in particolare, di allargare il capitolato agli atti depositati nei giorni scorsi dalla Procura di Palermo, in cui i servizi segreti militari paventano la possibilità di un attentato ad alcune alte cariche dello Stato nel 1993, come l’allora Presidente della Camera Giorgio Napolitano. Sulla istanza dell’avvocato la Corte d’assise, presieduta da Alfredo Montalto, deciderà nell’udienza di domani. Napolitano è stato chiamato dall’accusa a testimoniare su alcune frasi di una lettera ricevuta dal suo ex consigliere giuridico, Loris D’Ambrosio. “La difesa chiede sempre la verità”, si è limitato a dire a fine udienza l’avvocato Cianferoni.