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Qualità della vita, Catania sale Agrigento torna all’ultimo posto

Qualità della vita, Catania sale Agrigento torna all’ultimo posto

La provincia di Ragusa prima tra le siciliane. Nella classifica totale è ancora netta la divisione tra il Nord e un Sud rallentato dalle emergenze sui fronti del lavoro, delle infrastrutture e dell’ambiente

Di Redazione |

PALERMO – Nel 2014 è Agrigento la provincia dove si vive peggio in Italia, Ragusa quella dove si vive meglio in Sicilia. Lo rivela l’indagine stilata del Sole 24Ore sulla qualità della vita nelle provincie italiane. Agrigento “conquista” la maglia nera nella classifica nazionale per la terza volta (anche nel 2007 e nel 2009 l’ha indossata) e rispetto al 2013 perde 11 posizioni. Tra gli indicatori peggiori spiccano il Pil, l’ecosostenibilità ambientale, la sportività. Non solo: si piazza al 18° posto per scippi e borseggi ed è al 32° per appartamenti svaligiati. Ad avere un lavoro in provincia è il 40,2%, i giovani imprenditori sono il 44,8% e il reddito medio annuo si ferma a 11.402 euro. Si emigra anche per curarsi – il tasso di emigrazione ospedaliera è pari all’8,48% – la copertura con la banda larga si ferma al 13,1%.   La classifica del Sole 24 Ore vede la provincia ragusana al 75° posto (+6 posizioni rispetto 2013) che risulta in testa tra le siciliane per qualità della vita. In netto recupero anche Siracusa e Trapani (+6 posizioni), che salgono all’83° e al 92° posto. In caduta libera, invece, Enna che scende in classifica al 101° posto, perde 13 posizioni rispetto al 2013 e si colloca ai primi posti per numero di rapine. Palermo recupera 11 posti e conquista la 95° posizione, ma risale (seppur di poco) anche Catania, che si piazza al 99° posto contro il 101° posto della classifica dello scorso anno. In discesa, invece, Messina e Caltanissetta, che scivolano al 94° e al 102° posto, perdendo rispettivamente tre e due posizioni.   Per quanto riguarda la classifica nazionale, sul gradino più alto del podio è salita Ravenna, da anni nel gruppo di testa ma mai in zona medaglie, salvo nell’anno del debutto della ricerca, il 1990, quando arrivò terza dopo Belluno e Gorizia. Ravenna scalza Trento, che si piazza al 2° posto, vincitrice dell’edizione 2013, soprattutto grazie agli alti voti ottenuti in materia di “Servizi, ambiente e salute”. Seguono Modena al 3° posto, Belluno al 4^, Reggio Emilia al 5°, Aosta al 6°, Bologna al 7°, Milano all’8°, Siena al 9°, Bolzano al 10°.   La ricerca del Sole 24 Ore del Lunedì – che ogni anno confronta le performance delle province italiane tramite un’articolata serie di parametri suddivisi in sei capitoli d’indagine – ha festeggiato oggi la 25ª edizione. Un quarto di secolo di una competizione giocata sulle statistiche e le relative pagelle, nel corso del quale non è cambiato il divario che caratterizza lo sviluppo del Paese: è ancora netta la divisione tra un Nord che nonostante la lunga crisi in qualche modo se la “cava” e un Sud rallentato dalle emergenze sui fronti del lavoro, delle infrastrutture e dell’ambiente.

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