Una lunga, lunghissima domenica si chiude con una certezza: il Catania continua con Beppe Sannino in panchina. Si erano sparse voci di dimissioni, licenziamento, liti furibonde in allenamento. Sannino era in Toscana per un giorno di riposo concordato con la società nei giorni scorsi. I dirigenti rossazzurri lo aspettano oggi per il solito colloquio del lunedì che precede l’inizio della settimana di preparazione al confronto interno con il Brescia. Sannino ha detto, già dopo il ko di Livorno, di non volersi dimettere, ma va incontro a una situazione molto pesante: infortuni a catena, la situazione Ventrone, preparatore atletico che il tecnico ha ancora una volta difeso anche se si contano quasi 30 casi di calciatori vittime di problemi muscolari.  

Sono già circolati nomi di sostituti: da scartare l’ipotesi di un ritorno di Walter Zenga che avrebbe declinato ogni possibile proposta, pur mantenendo un rapporto di grande amicizia, che dura più che mai adesso, con il presidente Antonino Pulvirenti. Si fanno, dunque, i nomi di Liverani, Reja, Delneri in caso di un improvviso avvicendamento. Intanto oggi Sannino allenerà la squadra ma dovrà anche discutere approfonditamente con i dirigenti e con i medici. Rosina, Capuano e Martinho non giocheranno contro il Brescia perché gli infortuni accusati a Livorno impongono un nuovo stop. Ritorna dalla squalifica Rinaudo, forse recuperano Castro e Rolin per aggiustare qualcosa in attacco e in una retroguardia che ha appena quattro giocatori disponibili.

I tifosi sono inviperiti e chiedono la testa di Ventrone e dell’ad Cosentino che, invece, il presidente Pulvirenti – in una intervista esclusiva realizzata da Andrea Lodato per il nostro giornale, nell’edizione del lunedì – conferma a pieno titolo. Anzi non mette mai in discussione.

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