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Il cantautore catanese Cesare Basile tra poesia, De André, Cash e Balistreri

Il cantautore catanese Cesare Basile tra poesia, De André, Cash e Balistreri

Alla scoperta del nuovo album: «Da questo disco nemmeno un centesimo andrà alla Siae»

Di Gianni Nicola Caraco |

Undici canzoni che raccontano di cantastorie, pupari, transessuali innamorati di Cristo, ladri anarchici, acrobati e giocolieri della barricata, sovvertendo il mito del lavoro inteso come spirale del debito e della colpa. Questo è “Prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più”, decimo disco da solista del cantautore catanese Cesare Basile, che uscirà il 16 marzo ancora una volta per Urtovox, su cd, e su vinile per il neonato progetto produttivo La Fionda che vede insieme le forze creative di alcuni musicisti siciliani. E si conferma il Basile che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni, sempre meno rocker e sempre più bluesman, sempre meno elettrico e sempre più folk nell’intimo, sempre più “glocal” nel trasmettere al mondo anche con il siciliano uno spirito che resta comunque combattivo e mai domo.   Tra Johnny Cash e Fabrizio De André, tra Jeff Buckley e Rosa Balistreri, in “Prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più” Basile snocciola storie marginali, di uomini vinti ma vivi, dove arte e impegno si fondono tra loro come acqua e cemento. «Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più è un invito a riprendersi le cose più importanti senza che nessuno ci dia il permesso di farlo – spiega il musicista catanese – senza elemosine. L’amore, in questo caso, è la metafora più grande per questo concetto».   La componente poetica del disco è forte: tra le collaborazioni ai testi c’è quella di Dina Basso che ha lavorato sul brano Franchina, colonna sonora del film Gesù è morto per i peccati degli altri di Maria Arena, sguardo poetico sui transessuali di San Berillo a Catania. «Dina Basso è nipote di Salvo Basso, il compianto poeta di Scordia – racconta Basile – Dina è molto brava, ha un uso del siciliano molto interessante, capace di rendere arcaico il siciliano quotidiano. Con lei avevo fatto nel disco precedente Canzuni addinucchiata. Tempo fa con Maria Arena abbiamo parlato del libro Davanti la porta scritto da Francesco Grasso, meglio noto come Franchina, che ha ispirato il film e Maria mi chiese di far parte della colonna sonora, insieme agli Uzeda e ad altri».   L’afflato popolare di fede religiosa della transessuale Franchina è ben resa da una musicalità bandistica, ma non c’è un’orchestra da strada al fianco di Basile. «I fiati li ha suonati da solo Enrico Gabrielli (Mariposa e Calibro 35 ndr) – replica il musicista – i violini sono quelli di Rodrigo D’Erasmo (Afterhours e mille altri progetti ndr) c’è la voce roca e urlata di Rita ”Lilith” Oberti (già voce nei Not Moving che canta anche il brano La vostra misera cambiale ndr) e sembra una banda di “sciancati” che sfilano per le strade di San Berillo. La componente poetica del disco è rafforzata da Biagio Guerrera che ha scritto i versi di A muscatedda, su disco suonata dai Fratelli La Strada».   Tra i collaboratori del disco spicca il nome di Manuel Agnelli, leader degli Afterhours, amico di vecchia data di Basile. «Manuel ha suonato il pianoforte, ha cantato in alcuni brani ed è stato divertente farlo cantare in siciliano. Manuel sarà in tour con noi per alcune date del Nord Italia, penso Milano e Bologna. Intanto con gli Afterhours sarà al Coppola, il 19 e il 20 marzo, per due date extra del tour di Io chi sono».   Il tour di Basile parte il 25 marzo dal Teatro Coppola di Catania, prosegue l’indomani al Retronouveu di Messina e poi nel resto d’Italia. Con lui i Caminanti ovvero Rodrigo D’Erasmo, Enrico Gabrielli, Massimo Ferrarotto alle percussioni, Luca Recchia al basso e la palermitana Simona Norato (Dimartino, Iotatola ndr) alle tastiere, da poco uscita con La fine del mondo prodotto dallo stesso Basile. «Simona intanto suonerà l’11 marzo al Coppola – annuncia Basile – e poi la potremo ascoltare in apertura a tutte le mie date. È un vero talento, per me è un onore averla accanto sul palco».   Con la Norato e con il vinile del disco di Basile è stato dato il lancio ai dischi de “La fionda”, un modo di produrre in proprio la musica. «Un progetto che definiremo man mano che altri artisti condivideranno l’idea di questo sodalizio mutuale, il cui scopo è aiutarsi a realizzare dischi facendo sì che siano responsabili del proprio prodotto».   Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più non riconosce diritti alla Siae e Basile, impegnato in prima persona nell’occupazione del Teatro Coppola, lo scorso anno rifiutò il premio Tenco perché non prese posizioni contro le parole di fuoco dell’allora presidente Siae Gino Paoli che definì evasori i teatri occupati. Ora Paoli si è dovuto dimettere perché avrebbe evaso il fisco. «Non sono un giustizialista quindi la malasorte di chiunque non mi piace. Dico solo che spesso chi si erge a giudice morale degli altri e parla di ordine e controllo per tutelare gli altri alla fine è il primo a sfuggire a questo ordine e questo controllo. La cosa credo si commenti da sé. Io al Tenco ho solo rimproverato che dopo aver collaborato con i teatri occupati non prese posizione contro quelle accuse forti».

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