Notizie Locali


SEZIONI
Catania 15°

Afa e roghi, la Sicilia continua a bruciare

Afa e roghi, la Sicilia continua a bruciare Sull’Etna devastata la pineta di Nicolosi

Ed è polemica per la carenza di mezzi antincendio regionali

Di Redazione |

CATANIA – Sono giorni durissimi in Sicilia per le squadre di pompieri dell’isola, insufficienti a coprire i tanti fronti di fuoco che da ieri interessano tutta l’isola e che sono alimentati da temperature prossime ai quaranta gradi e venti di scirocco. Dopo la giornata campale di martedì, anche oggi in varie parti dell’Isola si sono propagati ancora diversi roghi.

PALERMO. L’incendio di più grosse proporzioni, segnala la sala operativa della Protezione civile, è quello che è divampato a Marineo, nel Palermitano, dove sono impegnati numerosi uomini e mezzi. Altri incendi rimango attivi da ieri mattina e non sono stati ancora estinti. Ieri, alimentati dal vento di scirocco e dalle temperature roventi erano divampati una serie di incendi nei dintorni di Palermo che hanno “circondato” il capoluogo creando momenti di paura fra i residenti in zone come Baida e Boccadifalco, dove alcun case sono state evacuate per precauzione, e uccidendo diversi animali ospiti del centro zootenico. Anche questa mattina, guardando in direzione delle colline che circondano il capoluogo siciliano, è possibile vedere numerosi focolai d’incendio e sentire continuamente le sirene dei vigili del fuoco.

CATANIA. Nel Catanese continua ad essere alimentato dai venti l’incendio che ha praticamente raso al suolo la pineta di Nicolosi sui Monti Rossi, dove il rogo si è propagato da più punti facendo propendere per l’ipotesi del dolo. Anche questa mattina sono al lavoro due Canadair della Protezione civile, ma uomini e mezzi appaiono insufficenti per contrastare un’emergenza che comunque era prevedibile trattandosi di eventi stagionali. Da questa notte sull’Etna brucia anche il Monte Mompilieri, dove le fiamme stanno devastando diversi ettari di macchia mediterranea. Sempre a Catania ieri un vasto incendio si era propagato nella zona di Nizzeti, arrivando a lambire anche alcune abitazioni.

ALTRE PROVINCE. Già ieri nel Trapanese, nel Ragusano e nel Nisseno incendi di vaste proporzioni avevano tenuto impegnati per l’intera giornata vigili del fuoco, forestali, uomini della Protezione civile e volontari. A Pantelleria le fiamme hanno distrutto i boschi più belli dell’Isola ed è praticamente rimasto inascoltato l’appello del sindaco, Salvatore Gino Gabriele: «Mandateci un Canadair altrimenti l’isola brucerà tutta». Ma i mezzi erano impegnati in altri focolai. Oggi si segnalano incendi nella zona di Scopello, vicino la Riserva dello Zingaro nel Trapanese, e a Cavagrande, nella zona della Riserva naturale del Cassibile in provincia di Siracusa.

POCHI MEZZI E TANTE POLEMICHE. Ma mezzi e uomini antincendio scarseggiano e così la lotta contro le fiamme diventa impari. Lunedì scorso il capo della Protezione civile nazionale, il prefetto Franco Gabrielli, aveva espresso tutta la sua preoccupazione perché «la flotta regionale è ancora con zero elicotteri» e la Sicilia «non può contare solo e unicamente sul concorso della flotta aerea dello Stato». Crocetta ha risposto subito a Gabrielli informandolo che «da venerdì saranno in funzione 7 elicotteri per il servizio antincendio e che in settimana verrà convocata una conferenza di servizi servizi con i dirigenti della Forestale e della Protezione civile per esaminare le procedure». Venerdì? Ma la Sicilia già brucia. E come sempre ci si attiva solo quando l’emergenza diventa insostenibile. Nessuno ha pensato a fare opere di prevenzione, nessuno ha pensato ad attivare in tempo un piano antincendio per la stagione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti: