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Gela Calcio, i fratelli Mendola abbandonano

Di Redazione |

I patron del Gela Calcio – che milita in serie D – abbandonano la squadra per i noti problemi dello stadio comunale “Vincenzo Presti”.

L’impianto sportivo è chiuso al pubblico da 275 giorni. La squadra, allenata da Karel Zeman, ieri ha perso in casa contro la capolista Bari. Una partita in cui la squadra gelese ha mostrato le abilità tecniche, mentre il pubblico ha assistito al match affacciato dai balconi antistanti il rettangolo di gioco.

La scelta della dirigenza del Gela Calcio è «irrevocabile». «Per noi – spiegano in una nota – il calcio è prima di tutto dignità per il tifoso, per l’atleta, per il tifoso avversario, al di là del risultato. Questa società non può assistere a scene da “terzo Mondo”, con tifosi accalcati su balconi senza parapetto per vedere la loro squadra, con tifosi avversari del Bari (circa 30) ospitati sugli stessi balconi prospicenti lo stadio e una squadra che non può avere il sostegno del suo pubblico. Senza considerare le ricadute di quelle immagini, che abbiamo visto tutti in diretta su Dazn, sul territorio nazionale, veicolati dai tanti giornalisti presenti, con una tribuna stampa affollatissima, ma improvvisata a bordo campo. Gela non merita questo».

I fratelli Mendola avevano un’idea «di calcio come volano della cultura e della legalità, come momento di emancipazione sociale per tanti giovani purtroppo, non trova accoglimento e non riesce a radicarsi in questa città».

E poi l’appello: «Chiediamo al commissario straordinario di adoperarsi, stante la sua funzione istituzionale, affinché risolva la situazione per evitare che il titolo oggi possa andare perduto, attraverso l’ingresso di nuovi soggetti disposti a rilevare l’intera società».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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