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Il crollo degli appalti: -84,62% in un anno

Di Giuseppe Scibetta |

Caltanissetta – Caltanissetta è quasi in testa nella graduatoria tra le province siciliane dove si assegnano sempre meno gare di appalto: lo ha rilevato il Comitato di presidenza dell’Ance (Costruttori edili) della Sicilia i cui componenti (assieme ai professionisti interessati ed ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali) si sono riuniti in città per denunciare «il comportamento della classe politica e della burocrazia regionale, palesemente nemico dello sviluppo dell’isola» e per inviare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella «un estremo appello affinché intervenga per ripristinare le le normali condizioni di gestione della collettività da parte delle istituzioni democratiche».

La denuncia dell’Ance Sicilia parte dall’Osservatorio sui bandi di gara pubblicati sulla gazzetta ufficiale della Regione: nel 2016 nelle nove province isolane sono state bandite solamente 96 gare di appalto per 142 milioni di euro, per cui si registra un crollo del 56,36% rispetto alle 220 gare del 2015, nonché del 48,35% rispetto ai 275,7 milioni di euro offerti al mercato delle opere pubbliche nell’anno precedente. Una agonia che è ancora più evidente nelle province di Siracusa (dove ci sono state 85,71% in meno di gare e il 77,11% di importi) e di Caltanissetta (dove si è registrata una riduzione dell’ 84,62% in meno di gare e il 75,12% in meno di importi). «Con questo sistema – hanno detto i responsabili dell’Ance Sicilia – nella nostra regione negli ultimi dieci anni si è avuta una perdita di oltre centomila posti di lavoro e la chiusura di migliaia di imprese».

Gli enti che ne hanno risentito di più di questa situazione sono stati gli Iacp (-80%), la Protezione civile (-66,67%), gli enti locali (-64,34%), le ex Province (-40%) e le Asp (- 16,67%).

«E’ una situazione che sta creando una crisi ormai insopportabile – dice Emanuele Gallo, segretario interprovinciale della Cisl – che dapprima nasce dal fatto che le amministrazioni non riescono ad intercettare i finanziamenti e non sempre riescono a consociarsi tra di loro in maniera da accedere ai Fondi europei, poi c’è il “grande male” che si riscontra in tutti gli apparati burocratici, dove purtroppo le cose non vanno per la direzione giusta. E’ emblematica la gestione delle gare di appalto da parte dell’Urega, che probabilmente dovrebbe essere ammodernato con un sistema trasparente ed al tempo stesso più efficace ed immediato nei risultati».

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