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Caldo, vento, roghi e smog: Catania martoriata da due giorni infernali

Di Cesare La Marca |

Picchi di caldo torrido e temperature bollenti che stanno ora rientrando nelle medie stagionali, incendi in serie, e un’alba da incubo, quella di ieri, con un cielo coperto da un sottile e strano velo grigio giallognolo, e violente raffiche di libeccio fino a 90 chilometri orari dal nord Africa; e poi di conseguenza alberi a rischio da monitorare, qualche goccia di pioggia e sabbia finissima del deserto trascinata dal vento in sospensione sopra la città, fino a depositarsi sulle strade.

Non è mancato quasi nulla, in questi ultimi due giorni di meteo quasi impazzito, davvero anomali e ben lontani da quelli delle estati di una volta, quando c’era semplicemente caldo e il primo temporale arrivava di solito a fine agosto a “spezzare” la stagione, prima dell’autunno, che quasi sempre seguiva dopo qualche settimana.

All’alba di ieri, invece, oltre ai danni e ai disagi sull’autostrada A18, diversi pescatori che si trovavano al largo della costa hanno avuto serie difficoltà nel tornare a riva, per il mare improvvisamente in burrasca. Secondo le previsioni, comunque, questa sequenza di episodi “fuori controllo” è per il momento conclusa, e anche le temperature stanno tornando su livelli più tollerabili, almeno fino alla fase iniziale di agosto.

«Nella giornata di domenica le temperature hanno raggiunto anche i 43 gradi a Fontanarossa e nelle zone interne della Piana di Catania – spiega Valerio Leonforte di MeteoSicilia – mentre ieri le massime hanno oscillato fra i 37 e i 38 gradi, e comunque questa fase acuta di caldo può considerarsi conclusa. Un dato rilevante è che all’alba di ieri, quando per effetto dello scontro di correnti in quota si sono manifestate le improvvise raffiche di vento di componente africana, in particolare sulla zona est del territorio etneo, le temperature avevano già raggiunto i 34 gradi».

Se questa è l’estate, insomma, chissà cosa ci riserverà l’autunno, intanto bisogna registrare in città un “effetto collaterale” di non poco conto delle ultime bizze meteorologiche: il caldo torrido e la polvere trascinata dal vento dal deserto africano hanno infatti subito spinto fino al limite di attenzione due parametri sensibili a queste particolari condizioni ambientali; si tratta dell’ozono, schizzato fino alla soglia d’attenzione a causa del sole cocente e del caldo torrido, e delle polveri sottili, il pm10 che solitamente a Catania non presenta grossi problemi, ma che ha risentito anch’esso della sabbia africana sulla città. Una situazione determinata da fattori ambientali che stanno comunque tornando sotto controllo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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