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Cronaca

Rifiuti, Catania sempre più sporca fra microdiscariche e incendi anomali

Di Cesare La Marca |

CATANIA – In una situazione sempre più critica, la direzione Ecologia ha inviato una nota al Dipartimento regionale Acqua e rifiuti e all’assessorato all’Energia, chiedendo un intervento nei confronti della società che gestisce la discarica di Lentini, la Sicula Trasporti, affinché l’apertura dell’impianto venga anticipata alle 4,30 del mattino nei giorni feriali (attualmente i cancelli aprono alle 6), e nei festivi si possa scaricare “almeno fino alle 13”, mentre adesso l’impianto chiude alle 10.

L’apertura alle 4,30 del mattino, come già richiesto dalla Dusty, darebbe all’impresa un grande aiuto per la logistica del servizio, per le operazioni di scarico dei camion che effettuano la raccolta notturna.

Intanto però le temperature salgono e l’emergenza rifiuti resta sulle strade, anzi se possibile si aggrava, tra gli effetti ancora evidenti del recente guasto che ha bloccato la discarica – che il Comune sta ancora cercando con grande difficoltà di recuperare – ampliati e prolungati però da ciò che avveniva prima e continua a succedere anche adesso.

Alla base ci sono carenze e disservizi, certo, e il funesto “doppio sistema” di raccolta a cui il nuovo appalto dovrebbe mettere fine, che continua a penalizzare la città tra cassonetti e porta a porta; e ancora infrazioni a raffica, inciviltà dilagante, pendolari della spazzatura, rifiuti ingombranti disseminati in tutta la città ma forse anche qualcos’altro, nella delicata fase che precede la gara e l’aggiudicazione del mega appalto settennale, restando tutto da provare perché e chi avrebbe interesse a “destabilizzare” la raccolta.

Qualcosa che – oltre a tutto ciò che non va, e non è poco – sta portando questa emergenza non certo nuova a livelli di assoluta anomalia rispetto al passato, anche in una città così problematica, e che ha portato il Comune a sporgere una denuncia contro ignoti per il proliferare continuo di microdiscariche, a cui si aggiunge un ulteriore allarme, anch’esso non certo nuovo, ma che raramente ha raggiunto queste proporzioni, quello dei cassonetti dati alle fiamme, ben 365 dallo scorso settembre a oggi, bilancio appena aggravato dall’ultimo rogo, la scorsa notte, nei pressi dell’istituto San Giuseppe a Canalicchio, mentre diverse microdiscariche restano da rimuovere a Monte Po, San Giovanni Galermo e non solo, perché mentre l’impresa cerca di recuperare e riportare a regime il servizio c’è già chi è pronto a scaricare dove si è appena bonificato. 

In tutto questo, proprio a San Giovanni Galermo, sono stati minacciati, per aver tentato di fare rispettare le regole, alcuni ispettori ambientali delle associazioni che stanno tentando di supportare i vigili urbani, e che dovranno a breve seguire un corso che darà loro il requisito giuridico per elevare sanzioni, ma la verità è che per questa sorta di “guerra continua” servirebbe un esercito di vigili urbani, magari col supporto delle Forze dell’ordine e di una efficace videosorveglianza, altrimenti l’effetto deterrente è scarso e del tutto inadeguato alle dimensioni del fenomeno, e manderebbe in tilt anche il più efficace servizio di raccolta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA