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Catania, Porta Ferdinandea imbrattata da pseudo tifosi

Di Redazione |

Catania – Non sono tifosi, né tanto meno sportivi, sono vandali che non hanno la minima idea del bene comune, dell’identità di una città che è figlia del suo patrimonio storico, dei suoi quartieri popolari, della sua cultura e, perché no, della squadra del cuore; di quei colori rossazzurri per i quali fino a ieri i veri sportivi catanesi hanno sofferto e magari anche pianto, ma che loro hanno offeso imbrattando la pietra lavica bianca e nera della Porta Ferdinandea di piazza Palestro. Sfregiando l’estetica barocca di un monumento di enorme valore storico, cosa gravissima, per scrivere con la vernice spry sulla pietra che è un simbolo della città l’insulto più idiota e volgare, trito e ritrito, rivolto alla squadra del Palermo. Quei colori rossazzurri utilizzati per un atto vandalico così grave sono una ferita in più, per tutti e per chi li ha impressi nel cuore. Anche il sindaco di Catania Salvo Pogliese ha commentato l’ennesimo atto vandalico in danno ad un monumento (recentemente è stata imbrattata la fontana del Tondo Gioeni): «Uno dei simboli della nostra città sfregiato. La Porta Ferdinandea, elemento costitutivo della nostra identità catanese, imbrattato con la vernice. Ho dato mandato di presentare una denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica, e attraverso le telecamere di sorveglianza della zona risaliremo alla/e identità degli incivili responsabili. È il momento di dire basta. Tolleranza zero contro chi dimostra di non amare Catania».

Ora toccherà al Comune cancellarli, per l’ennesima volta, ma il problema in questa città è non cancellare anche la speranza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA