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Sicilia, l’Rt risale (ma non troppo) e arriva sopra la soglia 1

Di Redazione |

Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta hanno un Rt superiore a 1. «L’indice di trasmissione nazionale è in aumento per la quinta settimana consecutiva e sopra 1. Nove regioni (Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta) hanno un Rt puntuale maggiore a uno nel limite inferiore, compatibili con uno scenario tipo 2. Altre 10 hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno ma sono tutte, tranne una, con un Rt medio sopra uno o appena sotto. E’ il dato che emerge dalla bozza del report di monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia. Il documento si riferisce al periodo 4-10 gennaio, con dati aggiornati al 13. «Si osserva un aumento complessivo del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile nel Paese, dovuto a un aumento diffuso della probabilità di trasmissione di Sars-Cov-2 in un contesto in cui l’impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle Regioni e province autonome».

E’ l’allerta contenuta nella bozza del report di monitoraggio di Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia. 

«Sono 12 le Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica (era 13 la settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua a essere sopra la soglia critica (30%)» si legge nel report di monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia. «Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve aumento da 2.579 (al 4 gennaio) a 2.636 (12 gennaio); il numero di persone ricoverate in aree mediche aumenta anche lievemente, passando da 23.317 (4 gennaio) a 23.712 (12 gennaio) – evidenzia il documento – Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all’incidenza impongono comunque misure restrittive».

«Questa settimana si osserva un peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese. L’incremento dell’incidenza è stato comunque contenuto grazie alle misure di mitigazione adottate nel periodo festivo» si legge ancora nel report. Il documento si riferisce al periodo 4-10 gennaio, con dati aggiornati al 13. L’incidenza è pari a «183,36 per 100.000 abitanti, in ulteriore lieve aumento».

«L’incidenza nazionale a 14 giorni continua a crescere e aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali, e questo si traduce in un aumento generale del rischio», si legge. «L’epidemia resta in una fase delicata – avvertono gli esperti – e un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. Tale tendenza a livello nazionale sottende infatti forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all’elevata incidenza impongono comunque incisive misure restrittive».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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