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Dalla sagra della vastedda all'ippica

Dalla sagra della vastedda all’ippica Ecco a chi sono andati i fondi dei vertici Ars

Quasi 700 mila euro a 292 beneficiari scelti dall'ufficio di Presidenza

Di Mario Barresi |

CATANIA. Nella Sicilia dei 390 campanili, c’è sempre una sagra della porta accanto. E delle spese da affrontare per perpetuare la tradizione. Con i Comuni che affogano fra i debiti, una munifica mano la tende l’Ars. Che, nel 2015, ha finanziato, tra gli altri, gli eventi per promuovere il finocchietto selvatico di Blufi, nel Palermitano (1.500 euro di contributo), le ciliegie di Chiusa Sclafani (1.500 euro in arrivo), la pesca di Bivona e la vastedda di Torretta (1.000 euro cadauna).

Contributi “decaduti”, invece, per la mostarda di San Pietro Clarenza e per il carciofo di Cerda, che perdono rispettivamente 1.000 e 2.000 euro. Ma non ci sono soltanto le sagre, nel lungo elenco di contributi concessi nel 2015 dalla Presidenza dell’Ars, oltre che da alcuni componenti dell’ufficio di presidenza e presidenti di commissioni parlamentari. In tutto circa 695mila euro per 292 beneficiari: parrocchie, confraternite, associazioni, comuni, gruppi di volontariato, circoli. Che chiedono (e ottengono, nel rispetto delle leggi regionali) fondi per lavorazione del pane, convegni e fiere di cavalli. Il primo riferimento normativo è il “Regolamento speciale per la concessione di contributi per iniziative culturali”, che permette al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, di elargire fondi a 257 soggetti: in tutto 632.196,18 euro, di cui 381.696,18 già pagati dall’amministrazione di Palazzo dei Normanni e 250.500 euro ancora da versare; una cinquantina, invece, i contributi decaduti.

L’aggiornamento, pubblicato sul sito dell’Ars nel rispetto della trasparenza, è al 12 gennaio. Qualche esempio? Per un “intervento di recupero della campana e della torre campanara” la parrocchia di Santa Maria dell’Itria, a Nunziata di Mascali, riceverà 7mila euro. Più del doppio, 15mila euro, per il “restauro del mausoleo marmoreo di Gaspare Naselli” nel santuario di San Francesco all’Immacolata a Comiso. La stessa cifra assegnata (ma non ancora versata) all’incantevole comune di Montalbano Elicona per le iniziative del “Borgo dei Borghi d’Italia”. Alla Presidenza costeranno la metà – 7.500 euro a testa – il convegno “L’Europa e la Russia, dalla contrapposizione alla cooperazione strategica”, svoltosi a Taormina lo scorso 11 luglio, la “Raccolta di scritti in onore del prof. Gaetano Silvestri” della facoltà di Giusprudenza di Messina e il “XV Congresso internazionale di Numismatica”, sempre nella Perla dello Jonio, a settembre.

Un po’ più oneroso il sostegno all’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica per il 35º anniversario del tragico evento, a Bologna: 10mila euro. La torta è polverizzata in centinaia di micro-porzioni. Poche migliaia di euro per il sostegno a eventi come le “Baccanales – Carnevale latino e festa di San Giuseppe tra gusto e tradizione” (2.500 euro al Comune di San Cipirello), il “Simposio internazionale Dentro e fuori la montagna” di Custonaci (3.500 euro) e il “Frazzanò Folk Fest – Ethno World Music, con appena 1.000 euro. La stessa cifra concessa all’associazione “Col. Giacomo Alfano” per alleviare il peso economico della partecipazione al 63º raduno nazionale dei Bersaglieri, a Rimini. Poco, talvolta pochissimo. Ma per tanti. Non per tutti, sarebbe impossibile.

Perché le altre cariche dell’Ars hanno dovuto centellinare ancor di più i loro “Contributi, elargizioni e beneficienza” che le leggi e il bilancio della Regione concede loro, in regime sempre più di spending review. Focalizzandosi, quasi tutti, su poche benemerite associazioni del proprio territorio. Il vicepresidente Giuseppe Lupo ha concesso 6.500 euro a tre associazioni palermitane, il deputato questore Franco Rinaldi s’è concentrato sul Messinese: 9mila euro a quattro soggetti, fra cui 2.000 euro a testa per la “V Coppa Città di Saponara” e “La corrida in contrada” a Capo d’Orlando. Anche il collega questore, Paolo Ruggirello, sui circa 12mila spesi ne dà 4mila al campionato di mountain bike di Trapani e 2.440 per la trasmissione in diretta (su TeleSud) della “Processione dei Misteri di Trapani”.

Stesso dicasi per due iblei doc: il deputato segretario Orazio Ragusa destina quasi 8mila euro a parrocchie e società sportive di Scicli; così come il collega Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità, che premia due scuole comisane, oltre che il centro studi ragusano “Feliciano Rossitto”: 3.100 euro in tutto. Pochi spiccioli, 1.000 euro, da Bruno Marziano, ex presidente della commissione Attività produttive e oggi assessore, per la terza edizione del “Documentaria Festival” di Noto, suo paese d’origine. Salvatore Lo Giudice, deputato segretario, ha investito i suoi 2.500 per pagare il pranzo di Pasqua a 300 indigenti.

Scientificamente “settoriale” il presidente della commissione Antimafia, Nello Musumeci: dalla “Stesura di una Raccolta sistematica delle leggi regionali in materia di legalità e di lotta alla mafia” (4.000 euro all’Ateneo di Palermo) alla “Realizzazione dello studio sul fenomeno mafioso in provincia di Catania al tempo del Prefetto Mori” (1.000 euro alla dottoressa Francesca Maria Lo Faro, più un rimborso di 400 euro per la trasferta a Roma all’archivio “Sturzo”). L’assessore al Turismo Anthony Barbagallo, nel 2015 assegnatario di risorse in veste di deputato segretario all’Ars, fu sindaco di Pedara. Ma nel suo cuore c’è Scordia: 3.500 euro per 8 piante e 2 bici elettriche ai vigili urbani, ai quali avrebbe voluto dare altri 2mila euro per un “Progetto di potenziamento e miglioramento del servizio”. Ma la somma è stata restituita «a causa del dissesto finanziario del Comune e della mancanza del bilancio di previsione 2014-2015». Peccato. Però non si può dire che non ci abbia provato.

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