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Black Job, il Gip: «Da Amich totale disponibilità a strumentalizzare le sue funzioni a beneficio dei politici in vista di un’utilità»

Di Redazione |

L’ex deputato regionale Marco Forzese e l’ex consigliere comunale di Catania Antonino Nicotra «a prescindere dal fatto che rivestano o meno cariche attuali, sono risultati attivi nel coltivare clientele e crediti politici anche in previsione delle imminenti elezioni Comunali di Catania».

Lo scrive il Gip Giuliana Sammartino nell’ordinanza in cui, accogliendo la ricostruzione dell’accusa, dispone gli arresti domiciliari per i due politici nell’ambito dell’inchiesta “Black job”. La Procura aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per entrambi, ma il Gip ritiene che la misura meno afflittiva e di divieti conseguenti «appaia sufficiente per interrompere i collegamenti illeciti e lo scambio di utilità con i rispettivi contesti politici e clientelari».

Nel disporre gli arresti domiciliari del direttore dell’ispettorato del lavoro di Catania (anche per lui e la responsabile dell’ufficio legale, Rosa Maria Trovato, i Pm avevano chiesto il carcere), il Gip considera «la posizione apicale» di Domenico Tito Amich, e «il mercimonio sistematico e privo di remore delle sue funzioni perpetuato con abitualità, la spregiudicatezza dimostrata nel fare sparire un fascicolo dal suo archivio dentro la giacca del privato corruttore, nonché la totale disponibilità a strumentalizzare le sue funzioni a beneficio dei politici in vista di un’utilità».

A questo proposito il Gip cita il passaggio di ringraziamento all’ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, grazie al quale aveva avuto la conferma del suo incarico a Catania, contenuto nell’inchiesta: «lei può contare su di me a qualunque livello, lei lo sa benissimo. Soltanto questo ci tenevo a dirle…».

Per i cinque indagati per cui il Gip ha disposto l’interdizione dai pubblico ufficio, professionale o imprenditoriale la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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