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Non gli danno il farmaco salvavita ma poi l’ottiene grazie a 2 poliziotti

Di Marta Furnari |

PIAZZA ARMERINA – Avrebbe rubato il farmaco salvavita per la moglie scongiurando il pericolo di rimanere senza. La disperazione si è impadronita di Lorenzo Naso che alcuni giorni fa stava per rubare un farmaco salvavita e giura che lo avrebbe senz’altro fatto se la situazione non si fosse poi sistemata.

Naso si era recato il giorno prima nella farmacia dell’ospedale Chiello per richiedere il farmaco che fa parte del piano terapeutico indispensabile alla sopravvivenza della moglie cardiopatica, ma non lo ha potuto ritirare perché occorreva l’apposizione della firma sul foglio di consegna da parte del farmacista responsabile: «Mi hanno detto di tornare sul tardi o nel pomeriggio» riferisce «ma anche quando sono tornato il farmacista non c’era».

L’uomo comincia a temere di non poterlo ritirare neppure il giorno successivo, infatti non sarebbe la prima volta che comunicano a lui e ad altri utenti di dover tornare anche se i farmaci per i piani terapeutici si scorgono negli scatoloni o sugli scaffali. L’indomani Naso va di nuovo nella farmacia e si sente ripetere che deve ritornare più tardi: «Ho chiamato il direttore di distretto Piero Nocilla, ricevendo risposte evasive, allora ho contattato il 112 e poi mi sono recato al commissariato lì ho detto che ero pronto anche a rubare il farmaco se necessario».

Infine due poliziotti si sono recati con Naso in ospedale e dopo un po’ allo stesso è stato consegnato il farmaco. «Ho voluto denunciare il fatto perché ritengo che non sia possibile fare quasi ogni volta questa trafila di andirivieni. – conclude Naso – Il farmaco si può ottenere solo ad esaurimento scorte e noi avevamo in casa due compresse e dovevamo partire per recarci fuori sede non potevamo tornare a Piazza per ritirarlo. Non si gioca con la salute dei pazienti: ribadisco sarei stato pronto a rubarlo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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