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Busta con un proiettile a Claudio Fava, l’intimidazione recapitata in uffici Ars

Di Redazione |

PALERMO – Una busta contenente un proiettile calibro 7,65 è stata recapitata stamani al presidente della commissione regionale Antimafia Claudio Fava. La Digos ha già provveduto al sequestro e ad avviare le indagini.

La busta è arrivata in commissione Antimafia, gli uffici si trovano al piano basso di Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea siciliana, assieme ad altra corrispondenza. Ad aprire il plico sono stati alcuni collaboratori di Claudio Fava, che hanno immediatamente avvertito la Digos. Gli agenti sono entrati a Palazzo e hanno sequestrato la busta; oltre al proiettile non ci sarebbe stato altro all’interno. L’Antimafia, sotto la guida di Fava, sta lavorando a diverse istruttorie, tra cui quelle sul cosiddetto «sistema Montante», dall’ex presidente di Sicindustria arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, e sul depistaggio nella strage Borsellino.

Sono numerosi gli attestati di solidarietà al deputato regionale Claudio Fava dopo la lettera intimidatoria. «Siamo certi che il presidente dell’Antimafia regionale Claudio Fava non si lascerà intimidire da questo vile gesto» dice il gruppo M5s all’Ars. «A Claudio Fava va la solidarietà mia personale e quella del gruppo Pd all’Ars», dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD. “Saranno le Forze dell’ordine e la magistratura a far luce su un episodio che inquieta ma che – aggiunge Lupo – siamo certi, non interferirà con il lavoro importante e delicato che Fava sta portando avanti all’interno del Parlamento regionale». «Voglio rivolgere a Claudio Fava tutta la nostra solidarietà per quanto accaduto questa mattina», afferma Antonio Rubino, a nome dei PartigianiDem. Il Centro La Torre esprime «la propria vicinanza all’on. Fava per una minaccia infame quanto inutile – dice Vito Lo Monaco, presidente del Centro – Sosteniamo il lavoro del presidente della commissione antimafia regionale per mantenere un’attenzione viva e costante contro una mafia che qualcuno ritiene erroneamente morta».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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