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Casteldaccia, superstite racconta: «In pochi secondi è stato l’inferno»

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Di Redazione |

CASTELDACCIA  – E’ voluto tornare subito nella villa dove sono morte nove persone, uno dei tre superstiti della tragedia di Casteldaccia (Palermo). L’uomo (nella foto), che si è salvato solo perché è riuscito a salire su un albero, è stato accompagnato nella notte in ospedale per un controllo, ma non avendo riportato ferite, questa mattina ha preferito tornare nel luogo della tragedia dove sono morti nove parenti, tra cui due bimbi di uno e tre anni, oltre a un ragazzino di 15 anni.

«E’ successo tutto in pochi secondi, all’improvviso l’acqua e il fango hanno sfondato i vetri, tutte le imposte. Non abbiamo più capito niente. In pochi istanti l’acqua ha raggiunto il tetto. Io sono riuscito a uscire e salire sull’albero. Solo per questo mi sono salvato». E’ quanto ha riferito l’umo agli inquirenti: la Procura di Termini Imerese ha infatti aperto un’inchiesta sulla tragedia ed al momento il fascicolo è contro ignoti e senza ipotesi di reato.

Secondo una prima ricostruzione, la villa sarebbe stata sommersa dal fango e dall’acqua a causa della esondazione del Milicia, anche se il fiume non era particolarmente ingrossato. Ma la villetta, che si trova a poca distanza dall’argine del fiume, e che si trova a piano terra, è stata subito sommersa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA