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Imposta di soggiorno, arriva accordo tra Airbnb e l’AnciSicilia: via libera per 23 comuni dell’Isola

Di Redazione |

PALERMO – Accordo raggiunto tra AnciSicilia e Airbnb sulla riscossione dell’imposta di soggiorno. L’annuncio è stato dato stamani dal presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando, e da Giulio del Balzo, Public Policy Associate di Airbnb Italia in occasione di un incontro pubblico. Grazie all’intesa, 23 comuni dell’Isola (Petralia Soprana, Terrasini, Agrigento, Montalbano Elicona, Noto, Avola, Balestrate, Castellammare del Golfo, Catania, Menfi, Palermo, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Scicli, Campobello di Mazara, Piazza Armerina, Erice, Siracusa, Ferla, Ventimiglia di Sicilia, Monterosso Almo, Sambuca di Sicilia, Marsala, Isola delle Femmine) hanno già avviato il processo per aderire all’accordo, che consentirà di riscuotere e versare l’imposta di soggiorno in maniera semplice e digitale. Questa verrà gestita direttamente da Airbnb per tutte le prenotazioni effettuate sulla sua piattaforma.

Le residenze extra-alberghiere rappresentano in Sicilia un importante bacino di presenze per il nostro Paese. Palermo (con 110mila visitatori provenienti da 116 Paesi del mondo che, nel 2017, hanno scelto di utilizzare Airbnb per i propri soggiorni), Catania (60mila persone da 107 Paesi) e Siracusa (50mila visitatori da 102 Paesi) sono anche tra le città italiane preferite dai turisti.

Una mole di amministrazioni e altrettanti regolamenti comunali diversi, che rende macchinoso il completamento in tempi brevi di accordi particolari. Anci Sicilia, insieme ad Airbnb, intendono favorire la progressiva semplificazione dei processi, consentendo anche ai comuni più piccoli ma turisticamente rilevanti di attivare velocemente uno strumento tecnologico ad oggi disponibile solo nei grandi centri.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA