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Sciopero trasporti, in Sicilia adesione del 75%. Picco di portuali e marittimi

Di Redazione |

PALERMO – E’ stata di circa il 75 per cento per bus e tram, il trasporto pubblico locale, e per il trasporto ferroviario l’adesione in Sicilia allo sciopero generale nazionale indetto oggi da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti.

Per Anas hanno scioperato in oltre il 50 per cento, mentre registra un picco di circa l’86% lo stop per i lavoratori portuali e marittimi che, pur garantendo i servizi minimi essenziali, hanno aderito in massa per dire no al sistema dell’autoproduzione così come viene gestito dagli armatori nell’Isola e al dumping contrattuale. Durante lo sciopero si sono tenuti presidi davanti le nove Prefetture dell’Isola per consegnare ai prefetti la piattaforma di rivendicazione sindacale dal titolo «Rimettiamo in movimento il Paese». «Lo sciopero nella nostra terra ha una valenza in più – hanno commentato i tre segretari generali regionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Sicilia, Franco Spanò, Dionisio Giordano e Agostino Falanga che hanno partecipato al presidio di Palermo – perché la Sicilia, ultima regione d’Europa, soffre di un gap infrastrutturale e dei trasporti che limita il suo sviluppo.

I temi della riforma del Tpl, del rilancio del Consorzio autostradale siciliano, della riorganizzazione del sistema aeroportuale e di quello portuale regionale, il rispetto delle norme sull’autoproduzione, lo sviluppo del sistema ferroviario, viario e autostradale, dell’Anas che in Sicilia è stata penalizzata dal riordino nazionale, la realizzazione delle cosiddette autostrade del mare, sono nodi centrali per il futuro dell’Isola, che non possono che essere trattati in un tavolo permanente di confronto a livello regionale da attivare con urgenza. Ci ascolti anche il governo nazionale e rilanci le infrastrutture per Rimettere in movimento il Paese, il Sud ne ha un bisogno vitale». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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