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Lampedusa, 19 sbarchi in 24 ore tra tentate fughe e l’hotspot che scoppia

Di Redazione |

ROMA – Non si arrestano gli arrivi dalla Tunisia, oggi altri barchini hanno raggiunto Lampedusa, fino a atarda sera. Sei barchini sono stati agganciati davanti l’isola in serata, mentre un’imbarcazione, con a bordo una decina di tunisini, è riuscita invece ad arrivare fino a Cala Galera e i migranti, dopo lo sbarco, hanno tentato, ma inutilmente, di disperdersi. Sono complessivamente 19, dalla mezzanotte di oggi, i barchini che, in un modo o nell’altro, sono riusciti ad arrivare fino a Lampedusa. A bordo, in totale, oltre 300 persone, più di 70 soltanto negli ultimi 7 natanti. L’hotspot di contrada Imbriacola scoppia: si è arrivati a 651 presenze.

E domani i ministri di Interno ed Esteri, Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio, faranno la rotta inversa e voleranno nella capitale nordafricana dove incontreranno il presidente della Repubblica, Kais Saied ed il premier incaricato, Hichem Mechichi (nel Paese non c’è ancora un Governo dopo le ultime elezioni). Lamorgese e Di Maio saranno accompagnati dai commissari europei Oliver Varhelyi e Ylva Johansson. Obiettivo: bloccare le partenze di migranti e aumentare i rimpatri.

Lamorgese è già stata a Tunisi meno di un mese fa e nei giorni successivi la Farnesina ha convocato l’ambasciatore tunisino a Roma per esprimere la preoccupazione del Governo per i continui sbarchi. I numeri sono chiari: nel 2020 gli arrivi via mare hanno toccato quota 15mila, quasi il quadruplo rispetto allo scorso anno. Proprio i tunisini sono la nazionalità più rappresentata, con 6.500 sbarcati. L’accordo con Tunisi sui rimpatri – sospeso per mesi a causa del Coronavirus – è stato riattivato da pochi giorni. Ma il tetto di 80 a settimana con voli charter non consente un significativo alleggerimento delle presenze in Italia. Ecco perchè domani si proverà ad ottenere un aumento dei rimpatri con una velocizzazione delle procedure burocratiche. Lamorgese è comunque soddisfatta per la ripresa dei voli e per gli sforzi che il Paese africano sta facendo in una situazione difficile.

Da parte sua Tunisi ha infatti rafforzato la sorveglianza sulle spiagge ed il pattugliamento marittimo nella zona di Sfax, principale porto di partenza verso la vicina Lampedusa. Alcuni risultati ci sono stati con l’arresto di scafisti ed il blocco di imbarcazioni, ma le partenze non si sono fermate. Dall’Italia sono arrivati aiuti per le attività di polizia ed il controllo delle frontiere ed altri fondi di Viminale e Farnesina potrebbero essere sbloccati in tempi brevi . Ma anche Bruxelles – è la richiesta dell’Itala – dovrà fare la propria parte.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA