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Ricorso della Camera penale di Catania contro il processo telematico

Di Redazione |

CATANIA – La Camera Penale “Serafino Fama” di Catania ha presentato ricorso al Tar del Lazio per «ottenere in via cautelare la sospensione del decreto ministeriale e degli ulteriori atti amministrativi che disciplinano il funzionamento del portale per il deposito telematico degli atti del processo penale». Nell’atto si censura in particolare «la parte in cui si attribuisce a uno o più decreti del ministro il potere di individuare gli ulteriori atti per i quali il deposito tramite portale avrebbe dovuto essere, stando alla lettere della norma, semplicemente “possibile”, e non anche obbligatorio».

Contestata anche la «violazione del diritto di difesa» visto «il continuo malfunzionamento del portale e la disciplina di deposito prevista dagli atti attuativi pregiudicano in concreto l’esercizio del diritto costituzionale alla difesa e le garanzie ad esse connesse, per come puntualmente disciplinate dal codice di rito».

«Il percorso verso un processo penale telematico – si censura nel ricorso – non può e non deve essere caratterizzato dalla limitazione e dalla compressione dei diritti di difesa dei cittadini e non deve rappresentare uno schermo ed un ostacolo tra i cittadini e l’istituzione Giustizia».

Con il ricorso la Camera penale “Serafino Famà” di Catania ha voluto «rappresentare la volontà dei colleghi che, in questi giorni, vivono le difficoltà di accesso non solo come problemi “tecnici”, ma come il rischio dell’affermazione di una cultura tecnocratica che preveda limiti e inammissibilità extra legem in danno dei cittadini in nome di un’efficienza che non può mai essere “contro” i diritti». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA