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Razzo cinese in caduta, “potenziale pericolo” anche in Sicilia

Di Fabio Russello |

Si è tenuto in serata, convocato dal Capo Dipartimento Fabrizio Curcio, il Comitato Operativo della Protezione Civile, per un’analisi degli ipotetici scenari dovuti al rientro incontrollato in atmosfera del lanciatore spaziale cinese Lunga marcia 5B, in modo da poter condividere tutte le informazioni con le strutture operative e i territori potenzialmente coinvolti.

Al momento la previsione di rientro sulla terra è fissata per le ore 2.24 ore locali del 9 maggio, con una finestra temporale di incertezza più e meno 6 ore, all’interno di questo arco temporale sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia che, in totale, interessano porzioni di 9 regioni del centro-sud, ovvero Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Le previsioni di rientro saranno soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del vettore spaziale stesso e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare.

Il secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B è in caduta incontrollata verso la Terra, come era già accaduto nel 2020 al lanciatore dello stesso modello. Si tratta di un cilindro da circa 20 tonnellate. Radar e telescopi da tutto il mondo sono puntati sullo stadio del Lunga Marcia 5B che il 29 aprile aveva portato in orbita il modulo principale della stazione spaziale cinese: dal Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (Norad) al Consorzio Europeo di sorveglianza e monitoraggio dello spazio dell’Unione Europea, del quale fa parte l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e al quale l’Italia partecipa con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e il centro (Isoc Italian Space Surveillance and Tracking Operation Center) dell’Aeronautica Militare a Pratica di Mare.

La Protezione Civile ha istituito un tavolo tecnico, come era accaduto nel 2018 quando a cadere in modo incontrollato verso la Terra era stato il prototipo della vecchia stazione spaziale cinese. A differenza da allora lo stadio del razzo si muove come meno oscillazioni grazie alla sua forma regolare. E’ infatti un cilindro con un diametro di 5 metri lungo poco più di 33 metri.

«I frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici», spiega la Protezione civile All’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti». «È poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto; alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto», spiega ancora la Protezione civile che consiglia, «in linea generale, a chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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