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Il Premio Brancati sorride ad Arminio, Mari e Cosentino

Di Redazione |

Michele Mari con “Leggenda Privata” (pubblicato da Einaudi) per la sezione Narrativa, Franco Arminio con “Cedi la strada agli alberi” (Chiarelettere) per la Poesia e Nicola H. Cosentino con “Vite e morte delle aragoste” (Voland) per i Giovani hanno vinto la 49ª edizione del Premio Vitaliano Brancati la cui fase finale si è svolta a Villa Mirador a Zafferana Etnea (Catania). La giuria era composta da esponenti della cultura letteraria italiana, vincitori delle edizioni precedenti e gruppi di lettura scelti di anno in anno sull’intero territorio nazionale.

“Leggenda Privata” è «un’autobiografia horror» in cui l’autore sfida se stesso confrontandosi con il demone più forte di tutti: la letteratura; “Cedi la strada agli alberi” è una raccolta di poesie d’amore e di terra, permeate da una profonda passione, vissuta in prima persona in Irpinia , mentre “Vite e morte delle aragoste” è un romanzo ironico e raffinato che ci consegna l’istantanea di una generazione dagli affetti e dagli interessi precari. 

«E’ stata una competizione entusiasmante, decisa all’ultimo voto in tutte e tre le categorie», ha dichiarato il direttore artistico del Premio, Raffaele Mangano. Gli altri finalisti erano: Giorgio Falco con “Ipotesi di una sconfitta” e Wanda Marasco con “La compagnia delle anime finte” per la Narrativa; Nino de Vita con “Sulità” e Guido Mazzoni con “La pura superficie” per la Poesia; Anna Giurickovic Dato con “La figlia femmina” e Claudio Volpe con “La traiettoria dell’amore” per i Giovani.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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