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Reddito di cittadinanza in Sicilia in un mese quasi 27 mila domande

Di Silvia Gasparetto |

ROMA Al primo giro di boa sono oltre 850mila le domande per il reddito di cittadinanza, su una platea di potenziali beneficiari stimata attorno a 1,3 milioni di famiglie. In 600 mila si sono presentati ai Caf, mentre 223mila hanno preferito presentarsi allo sportello delle Poste e circa 30mila hanno scelto il ‘fai da tè, avanzando l’istanza online, per un totale di 853.521 istanze che coinvolgono, secondo i dati del ministero del Lavoro,circa 2,8 milioni di persone. Si tratta, festeggia Luigi Di Maio, di numeri «importanti” che dimostrano come il reddito risponda a «una necessità reale dei cittadini». E ora per queste famiglie, aggiunge il vicepremier, «si avvia un percorso di dignità sociale e di costruzione di un percorso di politica attiva per il lavoro». In realtà non è detto che tutti i richiedenti potranno effettivamente passare all’incasso da metà aprile, quando l’Inps ha assicurato che sarà in grado di trasferire a Poste le prime indicazioni per caricare e distribuire le card per il reddito. Ora infatti l’istituto di previdenza, insieme ai Comuni, dovrà verificare il possesso di tutti i requisiti (i sindaci dovranno controllare la veridicità delle dichiarazioni sulla residenza, che per gli stranieri deve essere in Italia da almeno 10 anni di cui gli ultimi due consecutivi). In più in questa prima settimana di pausa – la nuova finestra per presentare le domande si riaprirà il 6 aprile, quando l’Inps avrà finito di erogare le pensioni – l’istituto guidato da Pasquale Tridico dovrà anche aggiornare i moduli con le novità introdotte nel passaggio del decretone in Parlamento. La legge di conversione, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 19 marzo e in vigore da oggi, contiene infatti diverse novità sul fronte del reddito: dalla stretta sugli stranieri a quella sui falsi divorzi o i falsi single, fino alle maglie più larghe per ottenere il beneficio per i nuclei con persone disabili.

Il primato, guardando le istanze avanzate alle Poste o con lo Spid, resta alla Lombardia (36.538 domande), seguita da Campania (32.513), Sicilia (26.692), Piemonte (24.115) e Lazio (23.832). In coda la Valle D’Aosta con 500 richieste. A presentarsi invece ai Caf, secondo il panel su un campione di 10 città, sono state soprattutto le donne (53%) e le fasce di età comprese tra i 30 e i 67 anni (il 75%). Gli stranieri extracomunitari, in linea con quanto previsto anche dal governo, sono circa 9 su 100 (il 9%, mentre il 91% è italiano o cittadino comunitario). Ci sono però differenze tra Nord, Centro e Sud. A chiedere il reddito di cittadinanza nelle aree del Centro Italia si registrano più anziani e stranieri rispetto alla media nazionale, mentre le istanze presentate da under 30 sono più consistenti al Sud.

E’ uno dei dati che emerge dal panel della Consulta dei Caf, che nel primo mese ha ricevuto 500mila domande e fissato 100mila appuntamenti. Secondo la rilevazione, al Nord (Torino, Milano e Venezia) la suddivisione di genere è pari (50%), i giovani sono il 5%, le persone fino ai 67 anni il 77% e oltre a quell’età il 18%. Il dato degli stranieri, rispetto alla media nazionale, sale al 12% mentre l’88% è rappresentato da cittadini italiani e comunitari. Al Centro (Livorno, Grosseto e Roma) prevalgono le donne (il 58%). I giovani sono il 4% (il dato più basso del panel) mentre gli over 67 sono il 23%, il dato più alto della rilevazione così come quello degli stranieri: il 18%, il doppio della media. Al Sud (Napoli, Bari, Cosenza e Palermo) il dato più elevato di giovani, l’11%, mentre viene confermato il dato più basso del panel sulle richieste inoltrate dagli stranieri: sono solo il 3%.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA