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La morte dell’ingegnere ennese sulle piste a Setriere: «Non è stata una imprudenza»

Di William Savoca |

ENNA – Doveva essere un fine settimana di puro divertimento, di relax e sorrisi, ma una dura, tragica fatalità ha trasformato tutto in una tragedia, un incubo che gli amici ed i parenti di Giovanni Bonaventura non potranno mai dimenticare.

La sua morte è stata uno shock per Enna, la città che aveva lasciato dopo il diploma all’istituto industriale di Piazza Armerina per andare a Torino dove si è laureato al Politecnico con una specialistica su Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione nel 2012. Il sogno di una vita. Sabato doveva essere un giorno di divertimento, dunque, e Giovanni doveva trascorrerlo insieme a quattro amici, anche loro di Enna, e alla fidanzata Alessia D’Angelo, una storia d’amore come poche, iniziata diciotto anni fa; da quattro anni convivevano a Torino e lì, come tanti di quei giovani ennesi che lasciano la propria terra, avevano creato un giro di amici alcuni dei quali di Enna.

Ieri è stata una giornata triste, di sgomento, nessuno ha voluto, o avuto la forza, di dire qualcosa, un pensiero per quel ragazzo di poche parole ma speciale: «No, non sono parole di circostanza, Giovanni era una persona amata da tutti». E che erano davvero tante le persone a volerlo bene si è visto anche ieri nel lungo via vai di persone che si sono stretti vicino alla fidanzata e alla famiglia, papà e mamma, il fratello Luigi molto conosciuto ad Enna per la sua attività di commerciante, le sorelle Linda e Sonia ed i nipotini. «Una bella famiglia, unita e di sani principi» dicono ad Enna quelli che conoscono la famiglia Bonaventura.

La salma di Giovanni, che il 4 aprile avrebbe compiuto 32 anni, ieri era ancora a disposizione del magistrato per il dissequestro e il trasporto ad Enna per le esequie. A Torino il giovane ennese era dipendente di una start-up in cui lui era programmatore di modelli in 3D e da un anno aveva il contratto a tempo indeterminato, una svolta che aveva festeggiato con la gioia di chi pensava di avere una vita davanti a sé.

Gli amici, e soprattutto chi era con lui a sciare sul Monte Fraiteva, negano con forza l’idea che a provocare l’incidente sia stata una irresponsabilità. «Crediamo invece che abbia perso il controllo degli sci» dice chi sciava con lui che era rimasto indietro rispetto al gruppo mentre la fidanzata non stava sciando. Una fatalità insomma.

Da Enna tanti gli amici che hanno avuto un pensiero per lui postando pensieri e dispiacere sulla sua pagina facebook e su quella del fratello e le sorelle che hanno messo in evidenza la foto con Giovanni e tutti hanno ricordato la sua gentilezza, un pensiero su tutti, quello in cui un amico, Andrea, che ha scritto «Sei stato una grande persona, un grande amico, un grande…». Anche facebook ha dedicato un pensiero a Giovanni postando nella sua pagina il messaggio “Speriamo che le persone che amano Giovanni troveranno conforto nel visitare il suo profilo per ricordare lui e la sua vita”

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