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Tetto agli stipendi dell’Ars, intesa quasi raggiunta con i sindacati

Di Redazione |

Le sette sigle sindacali hanno chiesto tempo per approfondire la proposta presentata dall’Ufficio di presidenza dell’Ars e il prossimo incontro è stato fissato per il 14 febbraio. La proposta prevede il ripristino “per il prossimo triennio, 2018-2020, dei tagli e dei tetti per i dirigenti e i sottotetti per le altre carriere dell’Ars contemplati dalla norma scaduta lo scorso 31 dicembre”.

Dal calcolo degli stipendi, spiega Assenza, resteranno fuori “le indennità di compensazione, produttività e quelle di importo fisso e variabile, per un totale di 250mila euro lordi annui da spalmare a tutti i 177 dipendenti dell’Ars”. Non verrà calcolata invece l’indennità di contingenza “perché troppo costosa”.

Condivisa dai sindacati l’ipotesi di istituire tavoli tecnici per rivedere gli assetti dei dipendenti assunti dopo il 2013. L’accordo triennale scaduto a dicembre fissava la soglia massima di stipendi a 240mila euro lordi per i dirigenti; 204mila euro per gli stenografi; 193mila euro per i segretari parlamentari; 148mila euro per i coadiutori; 133.200 euro per i tecnici e 122.500 euro per gli assistenti parlamentari. La proposta presentata oggi dall’Ufficio di presidenza farà risparmiare a Palazzo dei Normanni circa 2 milioni 625 mila euro nel prossimo triennio, rispetto agli stipendi che erano in vigore prima dell’introduzione dei tetti (2015-2017). In particolare, nel 2018 si risparmieranno 662.502 euro, nel 2019 850.687 euro e 1.111.508 euro nel 2020.

«Quello che abbiamo ottenuto durante la trattativa è un bel risultato, perché se non avessimo reintrodotto i tetti scaduti a fine anno, l’aggravio per le casse dell’Ars sarebbe stato di 920 mila euro solo per il 2018. La proposta dell’Ufficio di Presidenza, che vede d’accordo quasi tutti i sindacati è un’operazione che farà risparmiare a Palazzo dei Normanni circa 2 milioni 625 mila euro nel prossimo triennio, rispetto agli stipendi che erano in vigore prima dell’introduzione dei tetti (2015-2017). In particolare, nel 2018 si risparmieranno 662.502 euro, 850.687 euro nel 2009 e 1.111.508 euro nel 2020». Lo dice Giorgio Assenza, presidente del Collegio dei questori. 

 Per quanto riguarda invece i dipendenti assunti con un futuro concorso, la proposta prevede che le indennità vengano comprese all’interno dei tetti degli stipendi. “I limiti stipendiali per i nuovi assunti saranno quindi di 240mila euro lordi per i dirigenti – spiega il presidente del collegio dei questori – 172mila euro per gli stenografi, 166mila per i segretari parlamentari, 115mila per i coadiutori e 99mila per gli assistenti parlamentari”. 

«Abbiamo ribadito la previsione di lasciare inalterati per un anno i risultati dell’eventuale accordo, anche in caso di successivo intervento del Senato, riservandoci un’ulteriore convocazione del tavolo per esaminare eventuali variazioni – aggiunge – La proposta dell’amministrazione presentata ai sette sindacati prevede di ripristinare per il prossimo triennio, 2018-2020, i tagli e i tetti degli stipendi per i dirigenti e i sottotetti per le altre carriere dell’Assemblea contemplati dalla norma scaduta lo scorso 31 dicembre. Dal calcolo degli stipendi lasceremo fuori le indennità di compensazione, produttività e quelle di importo fisso e variabile, per un totale di 250 mila euro lordi annui da spalmare a tutti i 177 dipendenti dell’Ars. Non verrà calcolata, invece, l’indennità di contingenza, perché troppo costosa».

Per quanto riguarda, invece, i dipendenti assunti in seguito a un futuro concorso, la proposta dell’amministrazione prevede “che le indennità vengano comprese all’interno dei tetti degli stipendi – sottolinea Assenza – I limiti stipendiali per i nuovi assunti saranno quindi di 240 mila euro lordi per i dirigenti, 172 mila euro per gli stenografi, 166 mila per i segretari parlamentari, 115 mila per i coadiutori e 99 mila per gli assistenti parlamentari».

«I sindacati – conclude Assenza – hanno apprezzato la proposta, ma hanno chiesto tempo per approfondirla. Hanno condiviso anche l’ipotesi di istituire tavoli tecnici per rivedere gli assetti dei dipendenti assunti dopo il 2013».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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