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Palermitano ha ricevuto un rene e sua moglie lo ha donato ad un altro paziente

Di Redazione |

Al Policlinico di Bari è stato eseguito un trapianto di rene incrociato (cross over): un paziente ha ricevuto l’organo da un donatore di Palermo e sua moglie l’ha donato a un ricevente in lista d’attesa a Torino. Ad eseguire l’intervento a Bari è stata l’equipe del professor Michele Battaglia, direttore dell’unità operativa complessa di urologia e trapianto di rene. «Oggi si tende a far viaggiare gli organi piuttosto che i donatori e i riceventi», precisa Battaglia.

La catena di solidarietà ha incrociato coppie di donatori incompatibili e, aperta con una donazione da deceduto in Veneto, si è chiusa in Piemonte evitando la dialisi a un paziente in lista d’attesa da donatore deceduto, comprendendo nel percorso un trapianto da vivente e contribuendo a migliorare la «qualità di vita a tre pazienti in trattamento dialitico», spiega Loreto Gesualdo, coordinatore del Centro regionale Trapianti pugliese, tra i primi in Italia a sperimentare questa modalità da vivente nell’agosto 2018.

«Questa è la terza volta che entriamo in una catena di donatori», sottolinea Gesualdo, grazie al programma DECK (DECeased Kidney) che, quando la donazione diretta tra persone legate affettivamente non è possibile per incompatibilità immunologica, contempla l’opzione di una catena di scambio, innescata da un donatore deceduto. Il direttore generale del Policlinico, azienda universitario-ospedaliera di Bari, Giovanni Migliore, sottolinea «le competenze del prof. Battaglia e della sua equipe messe in luce in una catena di interventi che ha coinvolto più strutture» in Italia, grazie anche al coordinamento del Centro regionale che «ha fatto segnare nell’ultimo anno un record di trapianti in Puglia». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA