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Regionali, confermata esclusione della lista di Crocetta a Messina

Di Alfredo Pecoraro |

PALERMO – Il delegato della lista Micari, «per sua esclusiva negligenza», «non si trovava neanche all’interno del Tribunale» di Messina. E «pertanto non è stato ammesso a presentare tardivamente la documentazione mancante». E’ tranchant il giudizio del Tar di Catania sul ricorso contro l’esclusione della lista «Micari-Arcipelago» a Messina disposto dall’ufficio elettorale circoscrizionale, l’unica dove Rosario Crocetta era in corsa per le regionali del 5 novembre.

Un duro colpo per il governatore che ora spera in un ribaltamento da parte del Tar di Palermo, dove lui e Fabrizio Micari hanno depositato altri due ricorsi, che saranno discussi domani. In caso di conferma del giudizio degli amministrativi di Catania, Crocetta uscirà definitivamente dalla competizione elettorale, alla quale già non partecipa «il Megafono», il movimento che il governatore ha «sacrificato», su richiesta di Matteo Renzi, per «salvare» le liste provinciali ‘Micari-Arcipelago» dove ha trasferito i suoi, dopo che Leoluca Orlando non era riuscito a comporle per intero con candidati “civici». Un voto dunque che si prospetta amaro per Crocetta che aveva scelto di non ricandidarsi per il secondo mandato sempre su richiesta del Nazareno per fare spazio al rettore di Palermo.

Per il Tar «innanzitutto, mentre nel ricorso si afferma che alle ore 16 il dottor Davide Siragusano, presentatore della lista, si trovava ‘nei pressi dell’ingressò dell’edificio del Palazzo di giustizia di Messina, nella sua dichiarazione allegata al ricorso il suddetto presentatore afferma che alle ore 16 ‘circà si trovava ‘nei pressì del Tribunale di Messina (e non del suo ingresso); che può voler dire anche a notevole distanza».

Una ricostruzione contraddittoria, secondo i giudici: «In secondo luogo, nel ricorso, dopo aver chiarito che il signor Giovanni Rovito, delegato titolare della lista, “intorno alle 15,40 si era già premurato d’entrare, portando con sé una parte della documentazione, nell’aula all’interno della quale si trovava il cancelliere incaricato della ricezione delle liste”, si precisa che “qualche minuto dopo il dottor Siragusano si recava velocemente verso la porta d’ingresso dell’aula medesima!; quasi a far credere quindi che il dottor Siragusano già prima delle 16 si trovasse all’interno del Tribunale. Ma nella sua dichiarazione allegata al ricorso lo stesso soggetto dichiara una cosa diversa, e cioè di essere entrato in tribunale “qualche minuto dopo le 16”, quindi in ritardo.

Insomma, per il Tar c’è stata «negligenza». «Attendiamo l’esito del ricorso al Tar di Palermo dove c’è un elemento essenziale che nel ricorso presentato a Catania non c’era – dice Micari – Lì si fa riferimento a un solo delegato che doveva presentare la documentazione ma in realtà erano due e uno di loro era già dentro la sede di consegna alle 15.30». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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