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Si vota a Corleone con i riflettori delle polemiche puntati su Pascucci

Di Redazione |

PALERMO –  La polemica delle ultime ore non sembra aver spinto gli elettori alle urne per la scelta del sindaco e dei consiglieri comunali di Corleone: l’affluenza, che alle 12 non raggiungeva l’11%, alle 19 – si vota fino alle 23 e subito dopo inizierà lo scrutinio – si e portata al 44,52%. Sciolto per mafia nel 2016, il Comune di Corleone aveva di nuovo fatto parlare di sé una settimana fa, quando le tre commissarie che da 27 mesi lo amministrano avevano dedicato la via Scorsone, strada dove ha casa la famiglia Riina, al giudice Cesare Terranova, ucciso dalla mafia nel ’79. Nessuno aveva badato all’appuntamento elettorale di oggi, ma due giorni fa la notizia delle amministrative nella città che ha dato i natali a fior di boss è improvvisamente diventata un caso nazionale. Venerdì, infatti, il vicepremier Luigi Di Maio avrebbe dovuto recarsi a Corleone per sostenere il candidato a sindaco del M5S Maurizio Pascucci, un toscano che da 14 anni vive in Sicilia e che prima dell’arrivo del leader pentastellato aveva postato su Fb una foto che lo ritraeva con il marito di una nipote di Bernardo Provenzano.

L’idea di Pascucci – condivisa con altri esponenti del M5S come il deputato Giuseppe Chiazzese – era quella di tentare l’apertura di un dialogo con i parenti dei mafiosi che avessero preso le distanze dai propri familiari. Operazione bocciata senza appello dal capo politico del M5S, che ha cancellato la visita, ha annunciato l’espulsione di Pascucci e la sottrazione del simbolo a chiunque dovesse risultare eletto nella sua lista.

Alla competizione elettorale partecipano altri due candidati sostenuti da liste civiche: per il centrodestra Nicolò Nicolosi, politico di lungo corso – ex Dc, è stato sindaco di Corleone dal 2002 al 2007, più volte deputato regionale e per una legislatura parlamento nazionale – e il Pd Salvatore Saporito. Oggi si vota anche Palazzo Adriano, duemila abitanti. I candidati sono Nicolò Granà e Giuseppe Alessi, sostenuti da liste civiche. Nell’altro Comune sciolto per mafia, Borgetto, il turno delle amministrative è stato rimandato dopo la proroga del commissariamento decisa dal governo nazionale. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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