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Regionali in piazza a Palermo e Catania

Regionali in piazza a Palermo e Catania Disagi per i turisti nei siti archeologici

Lo sciopero dei dipendenti contro i tagli del governo Crocetta

Di Redazione |

PALERMO – Migliaia di dipendenti della Regione siciliana in piazza a Palermo e a Catania contro i tagli del governo Crocetta in finanziaria. Lo sciopero generale è stato organizzato dai sindacati confederali e autonomi del comparto funzione pubblica. I lavoratori si stanno concentrando nelle piazze delle due città e sfileranno in corteo fino alle sedi della Presidenza della Regione. Nel mirino ci sono le norme della finanziaria che prevedono tagli alle voci accessorie della retribuzione ma soprattutto l’adeguamento al sistema pensionistico degli statali anche per circa 6 mila regionali, su 16 mila in totale, che al momento hanno il sistema misto retributivo-contributivo. Lo sciopero è stato proclamato dopo il fallimento delle trattative per arrivare a una modifica delle norme.   La protesta dei regionali contro i tagli contenuti nella Finanziaria ha creato sin dalle prime ore del mattinio caos e disagi nei siti archeologici gestiti dalla Regione, dalla Valle dei Templi al parco archeologico di Siracusa, fino al Teatro Greco di Taormina, dove tanti turisti e tante scolaresche in gita d’istruzione hanno trovato cancelli sbarrati o lunghe code. Ad Agrigento la direzione del Parco archeologico è riuscita a sbloccare un po’ la situazione grazie all’impiego di personale privato e volontari che hanno garantito la vigilanza dei siti e qundi permesso la riapertura dei cancelli.   In serata, aA seguito delle notizie pervenute sull’andamento dei lavori all’Ars – dove sono i corsi le votazioni sulla Finanziaria – e secondo cui la trattazione delle parti sul pubblico impiego regionale slitterà a domani, le organizzazioni sindacali hanno sospeso il presidio davanti all’Ars. Il sit in era iniziato questa mattina con lo sciopero dei dipendenti regionali proclamato unitariamente da confederali e autonomi. Seimila, decondo i sindacati, i lavoratori davanti a a Palazzo dei Normanni e altri 3.000 alla manifestazione concomitante che si è svolta a Catania.   I sindacati hanno chiesto un incontro al presidente dell’Ars per formalizzare la richiesta al parlamento di «stralciare le parti relative al personale e discuterle in un disegno di legge organico di riforma della Regione che migliori i servizi ai cittadini e valorizzi le professionalità interne».   Fino alle 17 Ardizzone non aveva ancora ricevuto le segreterie regionali. L’incontro potrebbe avvenire questa sera a conclusione dei lavori o al più tardi domani mattina. «Dopo il gioco sporco condotto dal governo con le parti sociali che ha ulteriormente peggiorato le norme inizialmente prospettate, riteniamo – dicono i sindacati – che chi rappresenta il Parlamento siciliano debba sentire le nostre ragioni ed assumere le conseguenti decisioni. Non vorremmo che anche l’Ars si dimostrasse sorda alle nostre richieste. Se ciò dovesse avvenire, si consumerebbe una frattura insanabile tra la politica e i lavoratori del pubblico impiego regionale, che ormai sono chiaramente il capro espiatorio del patto scellerato fra Roma e Palermo».   Domani a partire dalle 12 continuerà il presidio delle organizzazioni sindacali sotto l’Ars fino alla definitiva conclusione dei lavori.

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