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In Sicilia 3.500 pazienti Hiv in crescita anche gli stranieri

Di Antonio Fiasconaro |

Palermo. L’Aids in Sicilia non può essere sottovalutata, benché rispetto al passato, se ne parla sempre meno. Così come non devono essere sottovalutate anche le infezioni correlate all’Hiv e quindi il virus dell’epatite C.

Gli ultimi dati in possesso al Coa (Centro Operativo Aids) per l’Isola sono davvero preoccupanti. Mentre in Italia l’incidenza di nuove infezioni si è progressivamente ridotta da 6,8 nel 2010 a 5,7 nel 2016, in Sicilia il trend è inverso con un’incidenza che è aumentata da 3,5 nel 2010 a 6 casi per 100.000 abitanti nel 2016 e nel 2017 la tendenza è in aumento (verso 7 casi ogni 100 mila abitanti).

Nel 2016 – ultimo anno preso in esame, perché quelli del 2017 si conosceranno non prima dell’estate – nell’Isola sono state segnalati 274 nuovi casi rispetto ai 231 del 2015. Una percentuale che si attesta al 7,9% sul totale nazionale e con una incidenza del 5,7% per 100mila residenti.

Questo numero, sottolineano gli esperti, potrebbe aumentare nei prossimi anni a causa del ritardo di notifica, cioè dal tempo che intercorre dalla data della diagnosi al momento in cui la notifica viene segnalata al Coa (Centro Operativo Aids).

Secondo sempre gli esperti, in Sicilia sarebbero circa 3.500 i malati affetti dal virus dell’Hiv (’immunodeficienza umana). E poi c’è il dato che deve fare riflettere, eccome: è quello relativo alla popolazione straniera: in sei anni, dal 2010 al 2016, in Italia la proporzione di stranieri malati è aumentata sia per i maschi, passando dal 20,6% al 28,0%, che per le femmine, passando dal 51,7% al 62,2%, mentre in Sicilia le infezioni fra gli stranieri sembrano essere circa il 50% del totale delle nuove infezioni.

Il professore Antonio Cascio, direttore dell’unità operativa di Malattie infettive del Policlinico “Giaccone” di Palermo e organizzatore assieme ai dottori Giovanni Mazzola e Pietro Colletti, rispettivamente responsabili dell’unità Co-infezioni e responsabile dell’unità Aids della stessa unità operativa universitaria che, tra l’altro è anche Centro di Riferimento Regionale Aids del workshop on “Hiv & Hepatitiss Co-Infection”, che si terrà domani e sabato a Palermo è stato chiaro nel dare alcuni dati del fenomeno siciliano: «In Sicilia si stimano circa 3.500 pazienti Hiv positivi distribuiti nelle diverse province, anche se  non esiste a livello regionale un registro  dei soggetti in trattamento con farmaci antiretrovirali e non è disponibile un network regionale. L’obiettivo è quello di realizzare una rete siciliana dell’Hiv che permetta ai pazienti alla luce anche del Piano Nazionale Aids di essere seguiti meglio e, al contempo, consenta alle istituzioni di programmare opportunamente gli interventi da porre in essere e prevedere le relative risorse».

L’Esperto

«Non esiste in Sicilia un registro  dei soggetti in trattamento con farmaci antiretrovirali e non è disponibile un network regionale e/o interaziendale per assicurare certezza di continuità di cura nel caso di necessità di prestazioni pluri-specialistiche», sottolinea il prof. Antonio Cascio.

Hcv/Hiv positivi in Sicilia

Il dato mostra mostra una maggiore prevalenza a  Palermo con  218 casi;  Catania  (73); Messina  (43);  Siracusa  (36); Trapani  (26);  Agrigento  e  Caltanissetta  (24);  Ragusa  (10) ed  Enna  (7). Di recente è stato redatto un progetto triennale di “rete Hiv Sicilia” che utilizzerà un  archivio elettronico  ed è volto a stabilire la prevalenza di Hiv nella popolazione generale e ad eliminare l’Hcv (Epatite C) nella  coorte  degli Hiv positivi. «Allo stesso modo progetti analoghi potranno essere attuati nel futuro per eliminare il virus dell’Epatite C anche in altre coorti selezionate di individui come, ad esempio, la popolazione carceraria e quella immigrata», come sottolinea, il dottor Giovanni Mazzola.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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