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Total roller, a Catania la solidarietà corre sui pattini di chi ha un cuore

Di Maria Ausilia Boemi |

La solidarietà è contagiosa e corre veloce anche sui mezzi più improbabili, come i pattini a rotelle: ne è un esempio il gruppo dei Total roller catanesi (gruppo spontaneo di pattinatori che si incontrano il lunedì dalle 21,30 in piazza Vicerè per insegnare ai neofiti o perfezionare le proprie tecniche e il mercoledì allo stesso orario in piazza Verga per il giro della città sui pattini a rotelle) che, contagiati dall’esempio degli amici di Bari, un anno fa hanno deciso di incontrarsi anche il venerdì sera per la “Caccia agli avanzi”.

«All’inizio – racconta Stefano Scuto, uno degli ideatori, con Francesco (Ciccio) Piazza, dell’iniziativa benefica – doveva essere una esperienza di volontariato solo per il periodo natalizio, ma abbiamo visto che ha avuto un riscontro enorme da parte dei commercianti e allo stesso tempo ci divertivamo. Abbiamo così deciso di estenderla a tutto l’anno». L’idea è semplice, come lo è la solidarietà, e allo stesso tempo geniale, come lo è il bene che proviene da cuori ispirati: «Abbiamo preventivamente contattato alcuni panifici, bar, pasticcerie. Ci presentiamo alla chiusura dell’esercizio commerciale, raccogliamo quello che non è stato venduto durante la giornata ed è destinato alla spazzatura e lo portiamo all’associazione “Accoglienza e solidarietà”, quella dell’Emporio solidale di via Sturzo, l’unica disponibile a ricevere il cibo anche all’ora tarda in cui lo portiamo noi. I commercianti sono contenti perché, anziché buttare il cibo nella spazzatura, ce lo preparano in un vassoio, una busta, un sacco e ce lo danno appena passiamo: abbiamo iniziato con 5 panifici, oggi il giro prevede il ritiro del cibo invenduto da più di 25 botteghe». A incentivare i commercianti, oltre la gioia di non buttare il cibo in eccesso non più utilizzabile per la vendita ma perfettamente edibile, il fatto che i Total Roller catanesi si fermano «a fare la foto con ogni singolo negoziante facendo vedere la sua insegna e quindi pubblicizziamo la sua attività pubblicando lo scatto sul nostro gruppo e la nostra pagina Fb, scatto che a sua volta viene spesso ricondiviso su altre pagine molto visibili sul web». Insomma, l’utile della pubblicità e il dilettevole del cuore ripagato dalla gioia di fare un atto benefico e pure un dono al Pianeta con la lotta agli sprechi alimentari.

E, come i Total Roller etnei sono stati contagiati dagli amici di Bari, la speranza è che anche loro possano contagiare altri in questa iniziativa che mette insieme solidarietà ed ecologia (essendo i pattini a rotelle mezzi a impatto zero). «La scorsa settimana – spiega Scuto – ci hanno contattato altri 3 commercianti, vediamo se li possiamo aggiungere al nostro giro: il nostro problema sono gli orari (dobbiamo coprire una zona più o meno vasta ma rispettando gli orari di chiusura) e il fatto che, essendo in pattini o in bici, non possiamo arrivare nelle periferie o nei centri limitrofi. Anche per questo uno dei nostri obiettivi è sensibilizzare altre persone: sappiamo che quello che facciamo noi non è nulla rispetto al bisogno esistente, il responsabile dell’associazione Accoglienza e solidarietà, Filippo Immè, ci dice che la mattina smaltiscono quanto raccolto da noi (la scorsa settimana 210 chili di cibo) in soli 20 minuti, ma l’oceano è appunto composto da gocce»… Pressoché obbligata la scelta di rivolgersi all’Emporio solidale: «Abbiamo contattato tutti su internet, ma le suore e altre associazioni alle 20-21 già chiudono. Noi, invece, iniziamo la raccolta alle 20 e finiamo a mezzanotte. Quindi dovevamo trovare qualcuno disponibile ad accoglierci a mezzanotte e abbiamo trovato solo quelli dell’Emporio solidale che sono molto disponibili».

E, a conferma dell’adagio che fare del bene fa bene soprattutto a chi lo fa, Stefano Scuto ribadisce che «principalmente noi ci divertiamo, perché facciamo ciò che ci piace, cioè pattinare e stare insieme, però allo stesso tempo colleghiamo anche l’attività solidale con la consapevolezza di fare qualcosa di utile». E sottolinea che, se altri facessero ciò che fanno loro, anche con modalità diverse, altri commercianti sarebbero invogliati: «A noi capita di passare il venerdì da alcuni commercianti che poi abitualmente, gli altri giorni della settimana, quando possono, vanno a consegnare loro stessi ciò che è avanzato. Ma, essendo la sera molto stanchi, sono contenti di avere un tramite, in questo caso noi, di collegamento con l’associazione». La cosa bella è che per fare ciò non serve altro che il cuore, un cuore aperto agli altri: «Quando abbiamo visto ciò che facevano, con modalità diverse, i nostri amici di Bari, abbiamo pensato che era una bella iniziativa e che la volevamo fare anche noi, anzi, che la potevamo fare anche noi perché abbiamo un cuore grande».

Lo conferma, il fatto che questi «carissimi amici con cui condividiamo valori e attività» abbiano un cuore grande, Filippo Immè, l’anima dell’associazione “Accoglienza e solidarietà”: «Sono entrati a pieno titolo tra i sostenitori in prima linea dell’associazione». Non importa se ciò che raccolgono finisce in meno di mezz’ora: «Il mare è fatto di tante gocce – sottolinea Immè -. L’importante non è la misura, ma lo spirito». E l’esempio è sempre contagioso: «Infatti il loro stesso gruppo è andato crescendo sempre più, popolandosi anche di persone che non si pensava potessero essere disponibili o sensibili». Un’associazione che porta avanti un lavoro immane, affidandosi al cuore delle persone e alla provvidenza che, talvolta inaspettata, compie anche “miracoli”: come le donazioni importanti e assolutamente inaspettate e impreviste che all’ultimo istante hanno consentito ai volontari di rimanere nei locali in affitto di via Sturzo dove c’è l’Emporio solidale. E, solo per ricordare ciò che viene portato avanti da questi “cuori”, tra le altre attività per i poveri più poveri della città – e sono tantissimi – ci sono il centro di ascolto, quello per il lavoro, l’assistenza legale, la distribuzione di vestiti, coperte, mobili, prodotti alimentari in varie modalità, dalle mamme alle famiglie senza minori e con minori con la tessera a punti: «E poi la distribuzione quotidiana di cibo – spiega Immè -: dalle 7 di mattina fino alle 19 è un via vai continuo di persone in difficoltà, che non hanno da mangiare. Oggi distribuiamo ogni settimana 27 tonnellate di cibo. Nell’ultimo censimento fatto con il ministero dell’Agricoltura risultavano sostenute dalla nostra associazione 7.900 persone». Una città del bisogno nella città del cuore e dell’indifferenza: «Ma non è solo il cibo. È l’occasione per entrare in contatto con persone che vivono un momento di difficoltà alle quali cerchiamo di dare una mano anche in altri modi, che valorizzino le risorse che ognuno di noi ha dentro: le esperienze, il titolo di studio, le provenienze, la cultura, la sensibilità».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA