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Erlend Øye & La comitiva, la band norvegese-siracusana partita dalla Sicilia alla conquista del “Paradiso”

Di Donata Guarino |

Li ho incontrati prima del vento di questi giorni, in un autunno caldo come ad agosto. Lievemente abbiamo parlato di musica e di parole, di amicizia e di sovrapposizioni musicali. Circolava tanta umanità ed energia positiva. Il 20 settembre è uscito il loro singolo Paradiso su Spotify e Youtube. Immagini mozzafiato, musica che resta in testa.

Di chi si tratta? Sono Erlend Øye & La comitiva. Nelle facce e nel talento di Marco Castello, Luigi Orofino, Stefano Ortisi. Quattro musicisti in totale, quattro storie diverse che si intrecciano a partire dall’Europa del nord, dalla Norvegia, da dove è partito Erlend per arrivare in Sicilia, a Siracusa.

Erlend Øye cantante, musicista, produttore, ha cinque album al suo attivo. Fondatore del duo King of convenience con Eirik Glambek Bøe dal 1999, divulgatore di musica Indie pop e folk. È l’anima della band.

Marco Castello, diplomato all’Accademia Internazionale della musica di Milano, talentuoso. Luigi Orofino eclettico, con nel cuore il girovagare, suona il cavachigno. Stefano Ortisi, sassofonista, cresciuto a pane e jazz, diplomatosi al Conservatorio di Catania a soli 16 anni.

Polistrumentisti. Giovani. Belli. Il che non guasta! Sguardi magnetici che guardano al futuro ma che vivono nel presente, con quello che suggerisce la vita. Molto amici e complici.

Ma come è nata questa collaborazione? Si sono incontrati nel 2016 a Siracusa, dove il cantante norvegese si è trasferito a vivere. Hanno storie diverse, percorsi di studio originali, ma condividono la passione immensa per la musica. Quasi per caso partono per un tour ….e fanno quasi il giro del mondo! Suonano in Italia ma poi volano.

Ospiti in teatri belli, in luoghi da incanto. Prima tappa a Cordoba in Argentina, poi a San Paolo in Brasile, poi Messico, Cile, Uruguay e poi in Europa, Portogallo, Germania. Tante, ovviamente, le tappe in Italia, a Milano, a Roma, in Toscana.

Indelebile è per loro un concerto, quello di giugno scorso. Ne parlano con una gioia infinita, una soddisfazione che fa piacere condividere. Hanno partecipato al Reflector festival Hamburg, in Germania appunto, invitati da Nils Frahm musicista e organizzatore dell’evento, all’Elbphilharmonie, teatro meraviglioso di Amburgo. Nils Frahm non solo li ha invitati (il che per gli addetti ai lavori è già un successo ) ma è salito sul palco per suonare con loro il pianoforte. Ne è nata una serata meravigliosa, una festa speciale, nella quale la musica è stata la protagonista assoluta.

Se le etichette fossero importanti, dovremmo inventarne una per loro. Fanno musica contemporanea che nasce da tanto ascolto, da varie contaminazioni e numerose sperimentazioni. Il jazz, il samba, l’indie rock, l’alternative dance, la musica elettronica singolarmente non esprimono quello che di volta in volta è la loro musica. Anche nella sala di registrazione la sperimentazione è legge.

È da qua che sono partiti ed è così che si muovono. In attesa del loro prossimo progetto. Che al momento però è top secret.

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