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la commedia di goldoni

Teatro, Michele Placido a Caltanissetta in scena con “La bottega del caffè”

Di Redazione |

Approda a Caltanissetta, sul palco del Teatro Regina Margherita, il prossimo martedì “La bottega del caffè”, il capolavoro di Carlo Goldoni con Michele Placido che ha già registrato moltissimi successi. Uno spettacolo che diverte tratteggiando il piccolo mondo di un campiello veneziano con le sue luci ed ombre.

Il protagonista

Protagonista Michele Placido, un maestro dello spettacolo italiano, capace di regalare al personaggio di Don Marzio sfumature, ambiguità e ironia. Con lui una numerosa compagnia d’interpreti che, diretta da Paolo Valerio, si muove in scena con forza espressiva e ispirazione. Un assieme importante e una commedia ricca di leggerezza e significato, che ricrea il microcosmo posto al centro dell’opera goldoniana attraverso un allestimento accurato, un “progetto scenografico – come spiega il regista Paolo Valerio – la creazione del luogo fisico in cui assieme agli attori mettiamo in scena e raccontiamo “l’irresistibile fascino del pettegolezzo” che anima questo capolavoro di Carlo Goldoni.

La commedia di Carlo Goldoni

È un campiello veneziano, non particolarmente aristocratico e lì, fra una casa da gioco e una bottega di caffè, si muove una moltitudine di personaggi assieme ad un grande protagonista, Don Marzio. Ma – e in questo si riconosce, a mio avviso, la grande qualità della commedia – ognuno di loro possiede, nel disegno di Goldoni, una qualità straordinaria: l’autore riesce a tratteggiare ogni figura attraverso sfumature e intrecci che alla fine le rivelano”. Lo spettatore seguirà per una giornata intera, durante il carnevale, il piccolo mondo che popola il campiello veneziano. Tra virtù e lati oscuri le varie vicende conducono a Don Marzio, il nobile napoletano interpretato dal bravissimo e carismatico Michele Placido, che osserva seduto al caffè questo piccolo mondo e con malizia ne intriga i destini. Lui si rivelerà la chiave della commedia, un personaggio ambiguo e alla fine catartico. Lo attorniano una coralità di figure, tutte importanti, ognuna ambigua e interessante, che interagiscono tra loro donando allo spettacolo un ritmo vorticoso. Lo sfaccettato affresco sociale e umano che Goldoni ritrae ne “La bottega del caffè” è in costante movimento attorno alla bottega del titolo, gestita con oculatezza da Ridolfo con il suo aiutante Trappola. Sullo stesso campiello si affaccia la casa da gioco di Pandolfo che attira il giovane Eugenio, vittima della dipendenza dal gioco e che preoccupa la moglie Vittoria. Frequentatore della bisca anche il conte Leandro, fortunato in gioco e in amore, che corteggia la bella ballerina Lisaura, ma che viene riconosciuto dalla pellegrina Placida come uomo fedifrago e nient’affatto nobile. Di tutto questo rincorrersi e mentire, di questo tessere affari, di queste agnizioni, pentimenti e colpi di scena è osservatore privilegiato Don Marzio, che ascolta, rivela, distorce notizie e verità.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA