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Emergenza rifiuti a Palermo, Orlando: «Scarsa collaborazione dalla Rap»

Di Redazione |

PALERMO – «C’è un emergenza in città abbiamo richiesto le pale meccaniche delle società partecipate per rimuovere i rifiuti. Il quartiere al centro dell’attenzione per la pulizia straordinaria riteniamo debba essere Bonagia, che ha il più basso tasso di evasione della Tari; mentre il più alto tasso di evasione si registra nei quartieri Libertà, Sferracavallo e Mondello». L’ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, inaugurando in viale dei Picciotti il primo centro comunale di raccolta di rifiuti riciclabili. Il sindaco ha detto ai cronisti di aver incontrato stamane la dirigenza della Rap, società partecipata interamente dal Comune, che gestisce la raccolta dei rifiuti e di aver detto loro d’avere di fronte «persone che erano dirigenti e protagonisti di una vergognosa gestione dell’Amia (società fallita e sostituita dalla Rap, ndr) che avrebbe dovuto essere colpita per falso in bilancio e truffa qualora il mio predecessore, Diego Cammarata, non avesse omesso di denunciare i responsabili, impedendo così l’apertura del processo per accertare le responsabilità del CdA e dei dirigenti».

«La Rap non ha problemi finanziari», ha precisato Orlando. «Questa mattina ho incontrato i dirigenti ai quali ho fatto presente che abbiamo messo l’azienda in sicurezza grazie l’approvazione di tutti gli strumenti finanziari e contabili. Se qualcuno ha qualche amico e compare e pensa di potere privatizzare l’azienda se ne faccia una ragione: ha di fronte a se un ostacolo reso insormontabile dall’approvazione degli strumenti finanziari. La Rap ha avuto 149 milioni di cassa a fronte di 121 milioni di contratto, gli altri sono arretrati. Un’ora fa è stato disposto il pagamento di altri nove milioni di euro. Non si torna ai tempi del fallimento dell’Amia».

«La commissione d’indagine sul funzionamento della Rap, composta dal segretario generale, dal responsabile delle partecipate e dal mio capo di gabinetto potrà valersi di tutte le strutture comunali che sono a disposizione per fornire ogni indicazione necessaria e potrà accertare disfunzioni e responsabilità con tutti i conseguenti provvedimenti e con proposte per il nuovo contratto di servizio», ha aggiunto Orlando. «Oggi se qualcuno è rimasto fermo ai comportamenti del passato – ha concluso – farà la fine che avrebbe dovuto fare chi quei comportamenti mise in atto e si salvò per l’omessa denuncia del mio predecessore Diego Cammarata». 

«Sono convinto che non c’è stato lo spirito di collaborazione che mi aspettavo dai dipendenti della Rap. C’è un 50% di straordinario previsto per tutti, l’altro 50% è volontario, ed è mancato». Il presidente della Rap, Giuseppe Norata, conferma quanto ha detto ieri in Consiglio comunale: «Il Comune ci ha dato 149 milioni, ma si tratta di somme che riguardano anche anni precedenti, dal 2016 al 2018. Mi limito a dire che ci sono delle prestazioni rese dalla Rap che vanno pagate. I ritardi ci sono». «Per ritornare alla normalità – afferma Norata – ci vorranno dai 10 ai 15 giorni. Ho firmato un ordine di servizio cogente che impone uno straordinario di due ore al giorno per tutti i lavoratori. Abbiamo chiesto le pale meccaniche ad Amap e Coime per iniziare gli interventi di raccolta straordinaria ma noleggeremo anche mezzi da privati. Gli interventi inizieranno presto». E sulla commissione d’inchiesta aggiunge il presidente. «Il nostro interesse è lavorare se c’è qualcuno che vuole ficcare il naso dentro la Rap troverà le porte aperte. Ci può fare solo bene un aiuto dall’esterno». 

«Il sindaco cerchi nella macchina comunale i veri responsabili e non all’interno della Rap. Apprezziamo le dichiarazioni dell’amministratore unico Giuseppe Norata che rappresenta i fatti reali in Consiglio comunale a tutela dei lavoratori della Rap. Dispiace ancora una volta venire a conoscenza del tentativo di spostare sui lavoratori, responsabilità che chiaramente sono in capo ad altri». Lo scrive la Rsu della Rap (Fit Cisl Vincenzo Traina, Uil trasporti Francesco Sinopoli, Fiadel Felice Cuffaro) e Filas Carmelo Giallombardo). «A novembre – dicono i sindacati – il Comune aveva trasferito alla Rap somme per pagare il netto dello stipendio di novembre, senza i contributi, con l’impegno di mettere in condizioni l’azienda di piazzetta Cairoli di entrare in possesso di almeno 15 milioni, per poter fronteggiare il pagamento della tredicesima, dello stipendio di dicembre, dei contributi previdenziali dei mesi precedenti, dell’erario, dei fornitori e dei manutentori. Infatti, per le difficoltà economiche dell’azienda già a metà dicembre, il mancato pagamento delle officine esterne, ha determinato rallentamenti nel servizio di raccolta in diverse zone della città, proprio a causa della carenza di autocompattatori».

«Ricordiamo – aggiungono – che i lavoratori erano in attesa di ricevere la tredicesima, giorno 21 dicembre, giorno in cui si è saputo che il bonifico effettuato dal Comune era ‘vuotò e che nella stessa giornata il sindaco in persona a Palazzo delle Aquile davanti ad una delegazione di lavoratori si era impegnato affinchè i lavoratori percepissero la tredicesima lunedi 21, impegno anche questo non mantenuto». I sindacati concludono: «L’emergenza che si sta vivendo oggi non è altro che la conseguenza di un contratto di servizio inadeguato. Da tempo infatti se ne aspetta la rivisitazione, includendo servizi che oggi la Rap svolge senza somme aggiuntive, ad esempio, la raccolta dei rifiuti ingombranti, la bonifica di grandi postazioni di rifiuti abbandonati, il tmb che oggi è totalmente a carico di rap, e anche dal mancato flusso regolare di risorse economiche da parte del comune all’azienda Rap. Ed ancora, si chiede di intervenire immediatamente sul tema della carenza del personale che è passato da 2450 dipendenti (epoca Marino) ai 1840 di oggi».

E la Procura di Palermo intanto indaga sui roghi di cassonetti e cumuli di rifiuti a Palermo. Sono 40 gli incendi compiuti la notte scorsa concentrati soprattutto nella parte orientale della città, tra il quartiere Oreto e Bonagia. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco e il disagio delle famiglie che abitano nelle vicinanze dei cumuli dati alle fiamme. Da settimane a Palermo i cittadini vivono disagi per la mancata raccolta dell’immondizia nei cassonetti e per lo slittamento dei turni di raccolta dei rifiuti differenziati. La frequenza degli incendi ha indotto la Procura ad aprire un fascicolo su «notizie di reato». L’indagine, scrive il sito online di Repubblica-Palermo, è stata affidata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni ai magistrati del secondo dipartimento competente per i reati contro l’ambiente. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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