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«Il Codice di cosa nostra è custodito a Corleone» Il racconto del boss pentito Francesco Colletti

Di Redazione |

«Bisogna rispettare le regole antiche e a quanto pare queste regole qualcuno le custodisce e credo che sia Corleone. Io credo che queste regole sono custodite a Corleone».

Lo ha raccontato agli investigatori, parlando di una sorta di legge scritta di Cosa nostra, il boss di Villabate Francesco Colletti che da un mese ha cominciato a collaborare con i magistrati.

In uno degli interrogatori resi alla dda di Palermo, che oggi anche grazie alle sue rivelazioni ha confermato la ricostituzione in seno a Cosa nostra della Commissione provinciale, l’ex capomafia parla espressamente di una sorta di libro con le “norme” mafiose.

Per approfondire leggi anche: ECCO LA NUOVA CUPOLA DELLA MAFIA

«In che senso custodite? Che c’è un qualcosa di scritto?», gli chiede il pm. E Colletti risponde: «sì, sì, sì. Ripeto io sono nuovo di certe situazioni, però io le dico che in quell’appuntamento il Bisconti (Filippo Bisconti, boss di Misilmeri ndr) gli ha detto al Greco (capomafia di Ciaculli ndr): “tu non puoi dire questo deve partecipare e questo non deve partecipare, non parlare di regole perché le regole, quelle scritte, si devono mantenere e le regole sono datate, non lo so di quanto centinaia di anni”. Queste regole non, non so chi le abbia, però ci sono pure scritte queste regole e comunque che il Bisconti conosce». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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