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Fabrizio Miccoli rischia il carcere: definitiva la condanna a tre anni e mezzo per estorsione

L'ex capitano del Palermo accusato di avere incaricato il figlio di un boss per la riscossione di un credito. Per lui c'è l'aggravante mafiosa

Di Redazione |

Fabrizio Miccoli, ex attaccante e capitano del Palermo, dovrà scontare 3 anni e mezzo di carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Questa la definitiva condanna per "il Romario del Salento", per il quale non sono neppure previste misure alternative alla detenzione dietro le sbarre, presa dalla seconda sezione della Cassazione.

Miccoli, da quanto emerso anche tramite intercettazioni, è accusato di aver commissionato a Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa Antonino "u scintilluni" – già in carcere per scontare una pena di 7 anni – il compito di recuperare 12 mila euro da Andrea Graffagnini, ai tempi titolare della discoteca "Paparazzi" di Isola delle Femmine, per conto dell’ex fisioterapista del Palermo Giorgio Gasparini, il quale aveva a sua volta chiesto aiuto proprio a Miccoli.   

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