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“Rischio paralisi per le ex Province”: il grido d’allarme della Cisl

Di Giuseppe Bianca |

Palermo – La Cisl non fa sconti al governo regionale e stigmatizza la situazione, in molti casi pre-fallimentare delle ex Province. La denuncia arriva da Cisl e Cisl Fp siciliane che, in una nota firmata dai segretari Mimmo Milazzo e Paolo Montera, chiedono al governo Musumeci, una volta archiviate le elezioni amministrative di domenica, di “convocare, già la prossima settimana, l’Osservatorio regionale previsto dall’articolo 25 della legge 15/2015″: “Sulle ex Province non può calare il silenzio. Il rischio che s’intravede, è che entro qualche mese, lo stallo degeneri in paralisi. Nel blocco istituzionale e sul fronte dei servizi”: una ipoteca che pende su strade, scuole, fasce sociali deboli. Sui seimila dipendenti, sugli 800 delle Partecipate e sui 600 precari degli enti di area vasta.

Inoltre, ricordano i sindacalisti, va anche sviluppato, già dai prossimi giorni con il nuovo governo nazionale, il “confronto istituzionale sugli oltre 200 milioni annui di prelievo forzoso, che fin qui ha funzionato come vera e propria palla al piede”. “Non si può più tergiversare”, affermano Milazzo e Montera. “Va chiusa questa annosa e drammatica pagina della storia siciliana. E bisogna recuperare i ritardi finora accumulati”. Né va dimenticata l’importante scadenza attesa dei primi di luglio in cui la Corte costituzionale deciderà con quale sistema di voto si potrà andare alle urne per l’elezione della governance degli enti di area vasta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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