Notizie Locali


SEZIONI
°

il caso

Europee, Cuffaro “agita” la lista centrista e fa litigare Renzi, Calenda e Bonino

Veti polemiche incrociate dopo l'accordo con la dc dell'ex presidente della Regione. E il genero Zambuto: «Non mi candido»

Di Luca Ferrero |

Veti, controveti e fuochi incrociati. E poi dissidi interni e vecchie ruggini che rendono incandescente la strada verso le elezioni europee di +Europa, Italia Viva e Azione. Partiti concorrenti, ma spinti alle convergenze dalla soglia di accesso al Parlamento europeo. Dopo le dichiarazioni concilianti di Emma Bonino e Matteo Renzi sull’accordo raggiunto tra +E e Iv per una «lista di scopo», a minare i precari equilibri è lo stesso presidente di +Europa Federico Pizzarotti.

Pizzarotti accende la miccia

Sostenitore di un tandem con Azione, si scaglia contro le «fughe in avanti» del leader di Italia Viva e chiede a Bonino di «azzerare tutto». Sottolineando il suo ‘potere di vetò nella direzione del partito sul nodo delle liste. Mentre in Azione cresce la preoccupazione per quella che molti ormai considerano una corsa in solitaria.

La guerra dei sondaggi

Ad agitare gli animi nel partito di Carlo Calenda sono alcuni sondaggi che circolano in queste ore. A sbandierarne uno è il consigliere regionale di Iv Luciano Nobili, che sui social scrive: «Italia Viva e Più Europa insieme sono già oltre il 6 per cento, Calenda al 2.5%». La soglia di sbarramento al 4% comincia a creare apprensione almeno in una parte di Azione, di cui alcuni sottolineano la «condizione di solitudine politica». Altri invece sono più ottimisti e paragonano i sondaggi a eventi atmosferici repentini. «In politica – scherza qualcuno in Transatlantico – c’è chi si spaventa al primo fulmine e pensa già alla via di fuga e chi rimane impassibile». Nessuno, in Azione, parla per ora a microfoni aperti. Ma i malumori restano sulla gestione delle alleanze da parte del leader. Alcuni tirano un respiro di sollievo nel vedere Azione fuori dal tandem Bonino-Renzi per gli «Stati uniti d’Europa», altri la vedono come una sconfitta personale di Calenda. «Il confronto con chi ha gli stessi contenuti è la base di una proposta per scardinare i due poli innaturali», si ragiona nei corridoi della Camera. Calenda, per ora, sembra fermo sulla posizione già ribadita negli ultimi giorni: ‘mai con Renzì. Eppure, dalle parti di Azione si inizia a guardare con interesse ai terremoti interni a Più Europa. Dove ormai sembra vicina la resa dei conti.

Pizzarotti e il no a Cuffaro

Con Pizzarotti che critica metodo e contenuto dell’intesa tra Bonino e Renzi. Il presidente del partito dichiara di aver appreso sui social del simbolo della lista con Iv e di non essere stato invitato a nessuna riunione in cui si discutesse sull’accordo. Quindi evidenzia una regola interna secondo cui la proposta delle liste dovrebbe essere portata nella direzione del partito con l’approvazione sia del segretario che del presidente. Posizione che aumenta la spaccatura. «Se è così convinto ed innamorato di Calenda ci vada», lo attacca Bonino. Ma lui tiene il punto. E mette sul piatto il tema delle candidature. In particolare sottolinea le indiscrezioni secondo le quali tra le fila di Iv potrebbero entrare in lista alcuni esponenti della «Nuova Dc» di Totò Cuffaro. Da qui lo scambio di accuse reciproche che si scatena sui social. Con il deputato di Azione Fabrizio Benzoni che chiede a Iv conferma del fatto che in lista «non ci saranno Cuffaro e Mastella, perché generi e nipoti non contano». E con il consigliere regionale di Iv Luciano Nobili che gli risponde: «potrei chiederti se quando parli del “genero di Cuffaro” ti riferisci all’ex sindaco di Agrigento». E posta una foto di un’iniziativa di Azione in cui Carlo Calenda posa accanto a Marco Zambuto (che ha comunque spiegato che intende candidarsi). Il fuoco incrociato tra gli ex alleati del Terzo polo si rinnova. E Osvaldo Napoli, dalla segreteria di Azione, prova a placare gli animi: «Smettiamola di farci del male».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati