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Giunta Trantino: ecco le deleghe tra novità, qualche riconferma e alcuni scontenti

Oggi il giuramento in Municipio. Al vice La Greca l’Urbanistica, Parisi tiene Pnrr e Sport, più i Lavori pubblici Lega e Fi, vincono Sammartino e Schifani

Di Mario Barresi |

«La giunta io la nomino subito». L’aveva detto – venerdì sera, in un caminetto durante il convegno di Confindustria – e l’ha fatto. Nonostante qualcuno dei delusi per l’ultimo “assetto” continuasse a tirarlo per la giacca per riconsiderare alcune scelte. E dunque prendere (e perdere) altro tempo. Enrico Trantino, a 18 giorni dal voto, incorona i dieci assessori. Trovando un compromesso fra i desiderata dei partiti e il suo gradimento. Un equilibrio precario, visti i mal di pancia residui. «Ma è impossibile accontentare tutti, per ora partiamo così – ha confidato il sindaco ad alcuni alleati – e poi si vedrà». Fino a ieri sera le trattative last minute sulle deleghe, con viaggi della speranza di alcuni ambasciatori della coalizione. E dunque è possibile che oggi ci sarà il giuramento (appuntamento in sala giunta alle 10, a seguire la conferenza stampa) e soltanto lunedì il conferimento degli assessorati.Il primo strappo è proprio nel partito del sindaco. Che s’è riservata una nomina di sua strettissima fiducia: Paolo La Greca, apprezzato docente universitario di Ingegneria civile, al quale, oltre al ruolo di vicesindaco, andrà ovviamente l’Urbanistica. La Greca entra da tecnico in quota FdI e occupa uno dei tre posti che il partito s’era aggiudicato. Conteso, in base agli accordi del “Cencelli alla Norma”, da Forza Italia, che invece si ferma a due. In questo modo Salvo Pogliese (che comunque stima molto il professore: fu coordinatore dei tavoli del suo programma nel 2018 e consulente dell’ex sindaco, che tenne per sé l’Urbanistica) perde un assessorato. E scontenta tanto Luca Sangiorgio quanto Andrea Barresi. Per loro «importanti compensazioni» a breve, assicurano nel partito. Soddisfatto invece il pogliesiano Sergio Parisi: mantiene le Politiche comunitarie (col Pnrr) e lo Sport, e incassa ex novo i Lavori pubblici. L’altra meloniana, ma tendenza Gaetano Galvagno, è Viviana Lombardo, unica donna in giunta («nessuna sorpresa: grazie per la concessione», ironizza la segretaria del Pd, Maria Grazia Leone), dovrebbe occuparsi di Servizi tecnologici, Digitalizzazione, Parità sociale e Risorse umane.Nella Lega Luca Sammartino riesce a blindare il nome del secondo assessore: sarà il fedelissimo Peppe Gelsomino, consigliere uscente rieletto a suon di voti. C’è chi giura che a Matteo Salvini sia pure arrivata la minaccia di un’uscita di massa dal partito. Su Gelsomino, Trantino ha dovuto cedere, pur ricordando la durezza degli scontri quando il neo-assessore stava all’opposizione. Qualcuno ha tirato fuori un vecchio video di una seduta consiliare in cui Gelsomino attaccava l’allora assessore leghista ai Rifiuti, Fabio Cantarella (per lui, altro aspirante, ennesima delusione) dicendogli che «la città è sporca come il partito che lei rappresenta». Cioè la Lega, di cui ora sarà assessore a Commercio e Attività produttive, con la new entry dell’Agricoltura, in asse con Sammartino alla Regione. Andrea Guzzardi, designato in prima battuta, avrà invece Pubblica istruzione, Edilizia scolastica e Politiche giovanili. In più una nuova delega, in pieno stile meloniano, introdotta dal sindaco: Politiche del Mare.

Anche più travagliato il parto in casa Forza Italia. Alla fine prevale la linea regionale: oltre a Giovanni Petralia (Manutenzioni, Autoparco e Verde pubblico), espresso dall’assessore Marco Falcone, gli azzurri indicano Salvo Tomarchio, con la delega pesante ai Rifiuti e una di nuovo conio ai Termovalorizzatori. L’imprenditore di Aci Bonaccorsi, in ottimi rapporti con l’acese Nicola D’Agostino, è stato il primo dei non eletti all’Ars. Per lui un premio di consolazione che scontenta Falcone (visti i numeri elettorali voleva un secondo dei suoi), ma anche Antonio Villardita, altro mancato deputato regionale, Massimo Pesce (per lui si parla di una partecipata importante) e Riccardo Pellegrino. Quest’ultimo, anche grazie a un blitz catanese di Gianfranco Miccichè (che ha portato la vertenza anche a Roma), chiedeva la nomina di Melania Miraglia. Il duo Pellegrino-Miraglia non lascerà il partito, ma lancia un preavviso: «Non faremo sconti a nessuno e e denunceremo sempre tutte le storture. E se necessario, come nel caso di tante cose che non vanno all’interno delle partecipate, ci rivolgeremo alla magistratura».In casa di Raffaele Lombardo, che aveva promesso a Trantino « una donna di alto profilo» (ma alla fine sarebbe arrivato un irrevocabile rifiuto), all’ultimo spunta un po’ a sorpresa il nome del consigliere uscente Bruno Brucchieri, primo dei non eletti in Grande Catania, vicino anche ad Angelo Lombardo, che prenderà i Servizi sociali da sempre molto cari all’Mpa. Ma l’assessore autonomista più di peso è Alessandro Porto, che riprende alcune delle competenze che aveva con Pogliese (Protezione civile, Polizia municipale e Decentramento) e aggiunge l’Energia, in simbiosi col ruolo di ex vicecapo di gabinetto dell’assessore regionale Roberto Di Mauro.

E infine Totò Cuffaro. Zitto zitto, il leader della Dc, senza alcuna sbavatura nelle trattative, incassa uno degli assessorati più importanti e delicati: il Bilancio. Che va a Giuseppe Marletta, assieme a Partecipate e Patrimonio. Una grande responsabilità dopo l’impegno alle Regionali e alle ultime Amministrative, con due consiglieri eletti. Adesso l’unico dubbio è se lo stesso Marletta, primo dei non eletti all’Ars, rinuncerà al ricorso contro Andrea Messina. Il bon ton suggerirebbe una risposta affermativa, anche se c’è chi, nel mondo democristiano, resta convinto che la contesa per il seggio all’Ars (anche a causa dei pessimi rapporti del neo-assessore con il collega avvocato Mario Brancato, molto legato a Messina, anche sei i due avvocati smentiscono con una nota congiunta) continuerà comunque. Tanto il tempo c’è.

Per sottrazione, alla fine, Trantino dovrebbe tenere per sé Cultura, Turismo e Spettacolo (magari con Barbara Mirabella a dargli una preziosa mano da consulente) oltre che i Beni confiscati.Se il toto-deleghe corrisponderà alle scelte del sindaco lo si capirà fra oggi e lunedì mattina. Ma adesso è tempo di dimenticare gli screzi, nascondere un po’ di polvere sotto il tappetto e sfoggiare l’abito delle grandi occasioni. Stamattina si giura a Palazzo degli Elefanti. Tutto il resto si vedrà. Prima o poi.Twitter: @Mario BarresiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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