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Sicilia e scandali

Il caso Cannes alla Regione diventa un caso politico ma la tensione resta alta. Anzi altissima

Il centrodestra fa quadrato attorno al presidente della Regione Schifani dopo le dichiarazioni di Manlio Messina, al fianco del quale si è invece schierato l'ex presidente Musumeci

Di Redazione |

Com’è ormai di tutta evidenza e come anticipato ancora ieri da La Sicilia il caso Cannes è a tutti gli effetti anche un caso politico. Con la maggioranza che fa quadrato attorno al governatore Renato Schifani, tirato in ballo sulla spesa di 3,7 milioni per l’evento collaterale al Festival, dall’ex assessore Manlio Messina, oggi vicecapogruppo di FdI alla Camera. Uno scontro che rischia persino d’incrinare il fin asse di ferro tra Schifani e il suo predecessore Nello Musumeci che ieri è intervenuto in difesa di Messina, senza entrare nel merito della contestata (e revocata) spesa per Cannes 2023: «Esprimo fiducia nell’operato dell’assessore Messina che ha fatto parte del mio governo regionale. Parlo solo delle cose che appartengono alla mia gestione. Il governo ha dato un obiettivo che è quello di promuovere la Sicilia in tutte le più prestigiose sedi nazionali e internazionali. È stato fatto a Cannes,  con un notevole ritorno di immagine. Questa è la politica. Come arrivare agli obiettivi, con quali procedure e quali tecniche, dice la legge Bassanini, è compito della burocrazia e lì non metto lingua».

Tensione alta, altissima, tanto da fare intervenire uno dei vertici di FdI, Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, che ha provato a fare da mediatore, chiedendo poi in chat ai suoi di mettere il silenziatore alla polemica con il governatore: «Massima trasparenza e lealtà reciproca sono i pilastri che ci uniscono nel buon governo della Sicilia. Abbiamo il dovere morale e politico di verificare continuamente, senza celare niente ai cittadini che ci hanno dato fiducia, la correttezza di ogni singola scelta. Come Fratelli d’Italia siamo al fianco del presidente Schifani e di Francesco Scarpinato nel chiedere chiarezza per ogni singolo euro di denaro pubblico speso o in procinto di essere impegnato».  Le parole di Messina, rilasciate venerdì nel corso di un’intervista a Telecolor, però restano e pesano come un macigno. Non le commenta Schifani, che  raggiunto telefonicamente dall’Italpress dice: «Ogni commento è superfluo, preferisco un secco no comment».

 Parlano pezzi importanti della maggioranza. Mimmo Turano, assessore leghista alla Formazione e all’Istruzione (Lega): «Il governo regionale è nato e si fonda su alcuni principi e presupposti: il rispetto tra le forze politiche che lo compongono, la serietà dell’azione amministrativa, l’autorevolezza del presidente Schifani. Sono principi che la Lega ritiene preziosi, insieme all’unità e all’armonia del centrodestra. Proprio per questo motivo invitiamo tutti, anche all’interno di Fratelli d’Italia, a mettere davanti a ogni cosa l’importanza dell’alleanza su cui si fonda l’esecutivo, evitando esternazioni che rischiano solo di produrre nuove tensioni». Sulla setssa lunghezza d’onda la deputata Marianna Caronia. «Siamo fermamente convinti che il presidente della Regione, Renato Schifani, non abbia assunto alcuna iniziativa, peraltro non di competenza politica, sulle scelte dell’assessorato del Turismo e degli altri rami del governo nei giorni in cui ha esercitato i poteri della giunta. Lo professiamo con sincera ed essenziale sobrietà» incalza l’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro (Autonomisti), bacchettando proprio Messina: «Piuttosto che comunicare attraverso i mass media l'implicita e non disinteressata appartenenza alla tifoseria, le forze politiche dovrebbero attivarsi per un confronto franco e costruttivo al fine di chiarire e di concordare le importanti scelte da compiere». 

Per il capogruppo della Nuova Dc all’Ars, Carmelo Pace, quelle dell’ex assessore sono «parole gravissime e inaccettabili. Occorre un immediato chiarimento da parte di FdI e un incontro tra i capigruppo della maggioranza per ritrovare unità». «Sulla vicenda del contratto tra la Regione e la società Absolute Blue è stato proprio il governatore ad intervenire chiedendo più volte spiegazioni all’assessore Scarpinato, senza riceverne, e a bloccare il contratto con un suo atto», ha aggiunto il commissario Totò Cuffaro».  All’attacco anche Forza Italia, con Stefano Pellegrino, capogruppo all’Ars: «Al di là della definizione di “assessore ad interim” riferita al presidente della Regione, che denota una sorprendente poco accurata conoscenza dei meccanismi di governo e delega all’interno dell’amministrazione, le parole dell’esponente di Messina sono gravissime ed esulano evidentemente dal caso specifico, con toni e illazioni offensive nei confronti del governatore». Anche da Pellegrino quindi arriva la richiesta di un chiarimento da parte di Fdi.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA