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«Mi hanno chiesto soldi in cambio di voti», la denuncia choc del candidato di Azione

In un video sui sociale Giangiacomo Palazzolo sindaco di Cinisi e segretario regionale del movimento di Calenda ha raccontato l'episodio accaduto a Messina. C'è anche un esposto alla magistratura  

Di Redazione |

«Ho davvero l’amaro in bocca, il consenso non si compra». Così Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi e segretario regionale di Azione in Sicilia, su Facebook commenta un suo video in cui denuncia di essere stato avvicinato, durante la campagna elettorale a Messina, da qualcuno che gli ha chiesto soldi in cambio di voti. Palazzolo ha presentato un esposto alla procura su quanto accaduto.   «Torno in albergo pensando a quello che ho vissuto oggi pomeriggio – racconta – una persona mi ha detto che se voglio crescere elettoralmente, se voglio voti, devo dare soldi. Non gli interessa se sono soldi miei o del partito, ma sono necessari. Questa persona mi ha anche detto che ne avrò riscontro perché nel suo quartiere il mio partito avrà l’1% in più di voti rispetto agli altri quartieri». 

«Correre e far crescere il consenso con i soldi non appartiene a me e neanche a tanti altri politici di liste diverse – dice – Questi episodi vanno denunciati alla procura della Repubblica perché il consenso deve essere libero. E mi rivolgo a tutti quelli che non vogliono andare a votare perché ritengono il voto inutile: non lo ritenete mai inutile se non altro perché con il vostro consenso libero riducete a minoranza questi personaggi squallidi che portano voti in cambio di denaro. Non vendete mai il vostro consenso. La speranza è che questa mia denuncia pubblica possa servire anche a far tornare l'attenzione in Sicilia sul tema della legalità. Penso che quello che è successo a me, succede a tanti candidati e non è normale».  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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