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Quirinale, al via terza votazione, rumors su test Casini: FdI voterà Crosetto

Annunciata fumata nera. Numerosi i vertici e gli incontri, cresce il nome della Casellati

Di Redazione |

Operazione Casini in corso: rumors su test candidatura alla terza votazione a maggioranza dei 2/3 da poco aperta a Montecitorio dove i 1009 grandi elettori  hanno già cominciato a votare, in un clima di veti, sospetti e partite incrociate. Centrodestra e centrosinistra hanno già annunciato che voteranno scheda bianca, ma stamattina FdI ha annunciato che non voterà scheda bianca, ma voterà Crosetto.  «Fratelli d’Italia non voterà scheda bianca a seguito delle valutazioni dentro il partito. Fermo restando l’assoluta compattezza del centrodestra che non è minimamente in discussione l’immagine che il Parlamento sta dando agli italiani è incomprensibile, dobbiamo dare all’assemblea un segnale: non si può continuare a rimanere per giorni in una situazione di stallo». E’ quanto rendono noto  fonti di Fdi. 

forse sta accadendo qualcosa.  Al banco della presidenza ci sono i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati. Il quorum richiesto è di due terzi dei componenti del Collegio. Dalla prossima il quorum scenderà alla maggioranza assoluta. 

La vera attesa di oggi non sarà tanto l'esito del voto ma il vertice che il centrosinistra ha chiesto al centrodestra per cercare di tornare al dialogo bipartisan. Si capirà se la rosa dei 3 nomi del centrodestra (Moratti, Pera, Nordio) sfiorirà subito prima della quarta chiama o se il centrodestra punterà domani su un altro suo nome come il presidente del Senato Elisabetta Casellati sperando di attirare voti trasversali in un Parlamento balcanizzato. O se può riaprirsi un dialogo per una candidatura quanto più condivisa.

Stamattina Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani si sono visti per definire la linea mentre il vertice tra i due schieramenti non è ancora fissato. Un punto fermo sulla rosa lo mette Matteo Renzi indiziato con i suoi 44 voti di poter fare da sponda su un candidato di centrodestra: «Sono nomi di livello, ma noi non li voteremo», afferma il leader Iv in linea con la reazione di ieri di Pd,M5s e Leu. 

 Arrivando alla Camera, il leader della Lega mette i suoi punti fermi. «l mio tentativo è dialogare, ma per farlo bisogna essere in due» è la premessa ribadendo che non si può dire no ad ogni candidato proposto dal centrodestra. E su Casellati spiega perché non è nella rosa: «E' la seconda carica dello Stato, è donna, è stata eletta dalla maggioranza dei senatori, non ha bisogno che la sponsorizzi io o altri. Se uno la chiama penso sia a disposizione». Sembra invece ormai uscito dal novero delle possibilità di Salvini l’ascesa di Mario Draghi al Quirinale: "Se lasciasse il governo avremmo settimane di confusione, sarebbe un problema per l’Italia, con la crisi economica, sanitaria», torna a ripetere l’ex ministro. Non la pensa così invece Renzi: «Secondo me Draghi è ancora in pista per fare il presidente della Repubblica».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA